Il barbagianni: creatura della notte e viaggio introspettivo
Quell’uomo è un vecchio barbagianni!
Quante volte abbiamo sentito questa espressione metamorfica per indicare una persona anziana e brontolona, indolente, noiosa e non amante della compagnia?
In realtà, il barbagianni è in forte contrasto con il termine che usiamo. Scopriamo insieme il perché.
Quest’uccello rapace è il più diffuso al mondo, presente ovunque sulla terra, tranne che al Polo Sud. Il suo piumaggio folto e candido, lo rende paffuto e luminoso; mentre la caratteristica faccia rotonda e a forma di cuore e la capacità di roteare il collo totalmente lo rendono al nostro sguardo, tenero e simpatico.
Tuttavia, non è stato sempre visto di benevolo e positivo aspetto.
Essendo un rapace notturno, in passato era considerato una creatura della notte e, in quanto tale, oggetto di superstizioni, pregiudizi ancestrali e sinistri presagi. A causa delle sue qualità speciali, come il verso stridente diverso da quello di gufi e civette e il colore bianco del piumaggio, esso appare nella notte buia come una presenza spetrale. Di qui il suo fascino, accresciuto nel tempo. Diverse popolazioni, ancora oggi, lo considerano un’incarnazione di streghe o fantasmi portatori di sventura.
Per fortuna le leggende legate a questo rapace non sono tutte negative; basti pensare che nelle zone del sud della Francia è presente la credenza secondo la quale un barbagianni che si posa su un comignolo di una casa ripetendo il suo inconfondibile verso preannunci l’arrivo di una figlia femmina.
Dal punto di vista concreto, questa piccola creatura è strettamente connessa all’ecosistema, Essendo predatore notturno di piccoli mammiferi, come topi e talpe, la sua presenza è molto utile per gli agricoltori e il loro raccolto.
Spesso, nelle notti d’estate, è possibile vederne qualcuno. Di solito i barbagianni appaiono all’improvviso e dal nulla, in volo veloce e silenzioso, muovendo appena l’aria attorno a noi. Al suo arrivo, ci si sente sorpresi e, nello steso tempo, rapiti da tanta bellezza e leggerezza. Mentre tratteniamo il respiro, l’occhio rimane magicamente attratto dalle sue forme e dal candido e luminoso piumaggio, che si contrappone all’oscurità della notte. Un senso di curiosità e stupore ci invade e già sogniamo di cavalcare sulle sue ali spiegate, per raggiungere altri mondi sospesi, dove tutto è possibile, come il mondo dei sogni, dei segreti e dell’inconscio. Esso ci appare come la personificazione della saggezza proponendoci la visione nitida dei nostri desideri reconditi che abitano la notte. Ci invita a vedere attraverso gli occhi del cuore, oltre le apparenze, per scoprire il nostro sé e la verità di ogni cosa, della natura, delle persone e degli eventi. Osservando il barbagianni si matura la consapevolezza che, com’esso affronta l’oscurità con coraggio, anche noi possiamo conoscere noi stessi, affrontando un percorso d’introspezione. Questo viaggio metaforico è necessario e ci trasformerà. Tornati nella realtà sentiremo ancora più forte la luce della speranza che guida le nostre vite.