Manuel Campardo e il suo team di professioniste
A ridosso dell’8 marzo, Festa della Donna, incontriamo una realtà che alla donna dà valore nei fatti.
Rational Feelings, agenzia di marketing con sede a Conegliano (TV), entrata quest’anno ufficialmente nel mondo delle benefit corporation. Il suo fondatore si chiama Manuel Campardo. Per dar forma alle sue idee, ha raccolto attorno a sé una squadra che è formata da sole donne: Chiara Zonta, Laura Casagrande, Rita Spinazzè, Irene Mischiari e Elisabetta Gasparotto.
Pensare oltre il genere si può, ci dice Manuel, guardando alla performance. «Io non lavoro con un team tutto al femminile, ma con un team di professioniste che mi danno competenza, professionalità, affidabilità e certezza di risultato non in quanto donne ma appunto in quanto professioniste. Naturalmente se domani dovesse arrivare da noi un uomo che lavora allo stesso modo andrà bene. Il punto è che nel mondo del lavoro dovremmo arrivare a una situazione in cui non sia qualificante il genere – ovvero le caratteristiche in dotazione in quanto donna o in quanto uomo – ma la performance; questa dobbiamo valutare».
È indubbio che c’è un retaggio culturale di fondo, che genera discriminazioni: «Purtroppo nel nostro contesto la donna per emergere e raggiungere determinati livelli deve investire molte più energie, molte più risorse, molta più professionalità, molto più impegno. È brutto da dire, e non dovrebbe essere così, ma deve farlo per dimostrare di essere valida. All’uomo è abbuonato molto di più, per un certo cameratismo – atmosfera da calcetto – quasi bambinesco. Questo è un ambiente culturale sbagliato ma che esiste e che va cambiato. C’è da dire anche che una parte di donne si è omologa a questo atteggiamento e accetta di essere, per così dire, la “tutrice” di questi “bambinoni” cresciuti. Ma un’altra parte di donne, che non si omologano e perseguono la propria carriera professionale, sono costrette comunque dall’ambiente sociale a forgiarsi, a essere estremamente più performanti, e le professioniste che emergono in questo ambiente sfavorevole sono formidabili, molto superiori agli uomini in alcune situazioni, come suffragato da moltissime ricerche anche in ambito economico. Da manager, quindi, sarei due volte stupido a non riconoscere questo valore in una donna».
È un fatto che molta parte della cura familiare è affidata alle donne… «Anche l’uomo ha due mani, mi disse un’amica – interrompe sarcasticamente Manuel, e precisa – Spetta ad ogni coppia definire i propri equilibri secondo i propri desideri ed esigenze, ma non ha senso che la cura familiare debba essere dettata dal genere in quanto tale. Per favorire la conciliazione vita-lavoro, in generale, la nostra politica aziendale prevede flessibilità totale in tempi e orari».
E per smontare un ultimo pregiudizio, «onestamente tutte le dinamiche futili e triviali he si temono su donne che lavorano insieme io non le ho mai sperimentate davvero».