Libri in Viaggio – (anche) dietro le sbarre
Fine: ritorno a casa (Italia)
Il nostro viaggio con i libri potrebbe continuare all’infinito, per le tante iniziative di cui cogliamo traccia sul web, che si propongono di coltivare l’interesse per la lettura di bambini e bambine… di giovani, e pure di adulti.
Potremmo sostare in Pakistan, “nel Belucistan, una delle più povere del Pakistan, dove bambini e bambine non possono più andare a scuola a causa dei blocchi”, scriveva AL-JAZEERA, durante la pandemia del 2020. Anche lì la scuola si è, però, subito attivata e li ha raggiunti nei remoti villaggi semi-isolati. È Raheema Jalal, preside di scuola superiore che si occupa di mantenere i collegamenti con bambini e bambine. Insieme alla sorella Zubaida Jalal, ministro federale del governo pakistano, hanno dato il via al progetto “Camel Library” con i libri donati dalla Alif Laila Book Bus Society di Lahore, che gestisce biblioteche mobili in diverse città.
Viaggiare anche in Kenya con la “Camel Mobile library” che si sposta con i pastori nomadi di quelle regioni, portando a dorso di cammello i libri che aiutano a conoscere e a sognare. Li offre Rashid Mohamed Farah, un nomade di Wajir che si sposta di villaggio in villaggio con una mandria di cammelli, una vera e propria biblioteca viaggiante.
Se poniamo la bussola verso il nord dell’Europa, potremmo salire su Epos, l’ultima della serie di barche-biblioteca che dal 1959 raggiunge gli abitanti delle isole della Norvegia: con circa 6000 libri trasporta i bibliotecari e spesso artisti che offrono, a bambini e bambine, spettacoli di clown o di marionette.
Continuando a muoverci sul mare con le barche delle biblioteche, fino a raggiungere Laos con The Library Boat e poi il Cile con la Library Boat in the Chiloé Archipelago, riusciremmo a tracciare un grande abbraccio che racchiude tutto il mondo.
Tornati in Italia non potremmo rinunciare a un’ultima sosta, in uno spazio particolare: una biblioteca in carcere.
Quello che sorprende non è tanto la presenza di una biblioteca, quanto essa sia stata pensata perché diventi luogo d’incontro tra genitori e figli.
“Un libro è l’occasione per stare insieme, per ascoltare, per ascoltarsi, per raccontare. È la possibilità di riprendere rapporti rallentati, di nuove ripartenze”, scrive Rosella Redaelli.
L’idea è stata realizzata con pareti colorate dagli stessi detenuti all’interno del carcere di Monza.
I libri, per bambini da pochi mesi fino ai quindici anni, sono arrivati grazie a una campagna di sensibilizzazione lanciata nel dicembre 2019 dai club di servizio promotori. «Abbiamo lanciato un appello ai cittadini e coinvolto le librerie di Monza nel periodo di Natale – spiega Tiziana Achilli, di Fidapa Modoetia – hanno partecipato in tanti…».
Insieme agli studenti dell’Istituto del Mobile Meroni di Lissone sono state realizzate una casetta di legno e panchette bianche.
«Questa biblioteca – spiega il direttore della casa Circondariale Maria Pitaniello – è un ponte tra dentro e fuori. Un luogo dove i padri possono incontrare i loro figli, riappropriarsi del ruolo di genitori in un ambiente a misura di bambino».
«Crediamo nel valore dei libri – sottolinea l’educatrice Marika Colella, che ha seguito il progetto della biblioteca – perché è più semplice rompere il silenzio leggendo una favola ai propri figli, è anche più semplice trovare le parole giuste per raccontare una verità difficile. Questo spazio promuove e sostiene la genitorialità, aiuta a promuovere il benessere delle famiglie e a rimarginare le ferite».
«Non vedo l’ora di accogliere qui i miei bambini e spero possa accadere presto – racconta un detenuto – mi sono impegnato in questo progetto per loro, ma anche per realizzare qualcosa di bello per tutti i bambini che verranno qui, a giocare e leggere insieme ai loro papà».
Maria Pia Colonello, recentemente scomparsa, è stata un’attrice eccezionale. Nei suoi anni ha prestato la voce, oltre che alla recitazione in vari teatri, anche alla lettura di libri sulla spiaggia del Lido di Venezia. Un anticipo di quanto ancora oggi possiamo godere nelle serate estive nei luoghi dove viviamo e dove trascorriamo le nostre vacanze.
Perché, come ci ricorda Daniela Melucci, insegnante di Fuoriclasse in Movimento, citando J. J. Letria e A. Letria:
“Se io fossi un libro,
avrei sempre il profumo dolce
di un giorno senza tempo e senza eguali…
Se io fossi un libro,
vorrei sentire qualcuno che dica:
questo libro mi ha cambiato la vita”.