La scienza rafforza la fede
Gli studi sul telo di lino che ha avvolto il corpo martoriato di Gesù ci stimolano a ragionare, non solo a credere: qui forse scienza e fede s’incontrano…
Lo scorsa 3 dicembre, a Vittorio Veneto (TV), più precisamente nel Duomo di Serravalle, l’associazione AIASM (Ass. Italiana Accompagnatori Santuari Mariani) ha organizzato un incontro sulla Sacra Sindone dal titolo “La scienza rafforza la fede”. A condurlo, il professor Giulio Fanti, operatore presso il dipartimento di Ingegneria Industriale all’Università di Padova e studioso da oltre 25 anni del santo lino.
Dal 1977 Fanti ha indirizzato il suo interesse verso la Sindone, dando alle stampe 8 libri e più di 50 studi scientifici, per colmare alcune lacune, soprattutto in riferimento all’immagine corporea ivi impressa, che tutt’ora risulta difficile da riprodurre. Ma tale immagine non può che essere il risultato della Risurrezione: «per ottenere un’immagine di questo tipo – ci spiega il professore – è necessario avere una sorgente di energia estremamente intensa, correlabile al “lampo” della Resurrezione». Un indizio in tal senso ci viene dal risultato del test al radiocarbonio del 1988. Se precedenti test meccanici e chimici avevano datato il lino al I secolo d.C. (quando Gesù di Nazareth effettivamente visse e morì in Palestina), questo test, invece, colloca la datazione in epoca medioevale. Studi statistici pubblicati su importanti riviste scientifiche hanno già dichiarato inattendibile questo risultato. Interessante è allora capire perché il test al radiocarbonio abbia prodotto un errore così clamoroso. Alla spiegazione si risale dalla mancanza di azoto (tipica componente del sangue) riscontrata nei campioni ematici provenienti dalla Sindone: gli atomi di azoto sono stati trasformati in carbonio 14, ringiovanendo quindi la data radiocarbonica del tessuto; all’origine di questo fatto, un’esplosione di energia, quel “lampo”, appunto, che ha impresso il corpo nel telo…
La Risurrezione di Cristo, oltre ad essere il mistero decisivo della nostra fede, è pure un fatto reale che ha lasciato dei segni fisici e che ancora non smette di sfidare le menti e i cuori.
Di seguito la breve intervista rilasciata dal professor Fanti per il nostro giornale.