Il fumetto: arte oltre l’intrattenimento
I fumetti rappresentano una dimensione davvero unica nel campo della comunicazione. Un luogo in cui la sinergia tra testo e immagini è più forte che mai. Si scrive all’interno del fumetto, fisicamente se ci pensiamo, da questo deriva proprio il nome stesso del medium. Allo stesso tempo il fumetto è un sistema espressivo, a metà fra lo storyboard per il mondo audiovisivo e l’essere, invece, un’opera di illustrazione esplicitata. Lo scopo più conosciuto per cui si legge un fumetto è narrativo e, tendenzialmente, di intrattenimento. Il fantasy la fa da padrona: Topolino, Dylan Dog, le stesse avventure di Diabolik, per quanto in apparenza più pragmatiche, sono quasi utopiche e lo rendono inafferrabile da decenni. Quindi è comprensibile che il fumetto da un lato sia stato bistrattato in passato, dall’altro, quando ci troviamo di fronte ad esempio a un’opera quale Kobane Calling di Zerocalcare, assistere alla resa grafica di un dramma umanitario destabilizza. L’esempio citato rappresenta, più precisamente, il diario di viaggio dell’autore tra Turchia, Siria e Iraq a sostegno del popolo curdo contro le forze dello Stato Islamico. L’umorismo semplice che caratterizza il registro linguistico dell’artista non manca di raccontare le contraddizioni degli scenari bellici e trasmettere allo stesso tempo l’empatia con le persone incontrate. Arricchisce nella cultura senza perdere in emozione. Basti pensare a quanti non sapevano dove si trovasse Kobane o dove vivesse il popolo curdo prima di incontrarlo qui. Certo non si idealizza un tema così delicato, né siamo di fronte a una lezione di geopolitica, ma lo stimolo alla ricerca e alla riflessione arriva.
Per dovere di completezza, altra cosa sono le vignette sui quotidiani, il singolo frame di un fumetto, spesso deputate all’uso di satira politica, ma che nascono anch’esse per favorire una riflessione, che solitamente prende origine dall’ironia o dal sarcasmo per approdare a temi di rilievo.
I fumetti, quindi, spesso bistrattati per la loro leggerezza apparente in passato, rappresentano un mondo espressivo capace di veicolare in profondità temi di comunicazione sociale. In profondità perché arrivano alle persone, creano familiarità e immediatezza in un rapporto di scambio tra mondo disegnato e testi. C’è un coinvolgimento diretto, un’immersione costante nella trama, lo sguardo sbircia le vignette per un’anteprima e, allo stesso tempo, grazie alla brevità dei testi, li legge tutti, in un continuum di curiosità galoppante e di soste per la lettura, prima di voltare pagina. Oggi, complice anche una nutrita letteratura in materia, il fumetto assume un’ottica qualitativa rilevante per informare, sensibilizzare, educare. Questo avviene perché emozioni e cultura diventano fattori condivisi o, perlomeno, condivisibili. Se anche ci si approccia a un contenuto nuovo, nel fumetto questo assume le caratteristiche – di forma – di un rituale. Basti pensare alla modalità di lettura: tutti capiamo al volo la sequenza in cui leggere le vignette, perché nel disegno delle espressioni riconosciamo le emozioni, nel susseguirsi dei segni grafici sentiamo in noi risuonare le esclamazioni, le domande, i valori sottesi. Il fumetto come metafora di vita, quindi, in cui è facile riconoscersi quando Spider-Man, ad esempio, afferma l’iconico: “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Chi una volta nella vita non si è trovato a far propria questa frase? O chi, pur non avendola magari mai sentita si trova a comprenderla ora, con immediatezza? Questo fa il fumetto: racconta chi siamo e come ci relazioniamo. Sceglie una forma che ricorda la semplificazione illustrata dell’infanzia e si avvale di schemi narrativi che riconosciamo da sempre, dalle pitture rupestri della preistoria alle odierne serie Netflix. Ci pone in una comfort-zone formale in cui ci abbandoniamo alla lettura in modo immersivo e ci lasciamo plasmare dai contenuti.
La sfida, alla fine della lettura di questo articolo, è trovare un medium altrettanto attuale e fruibile, leggero e compatto, capace al contempo di tanta profondità.