La difesa del bosco incantato
Emeric è un mago-guaritore, custode della remota foresta di Brocéliande, dove le ombre danzano tra gli alberi antichi…
Nella remota foresta di Brocéliande, dove le ombre danzano tra gli alberi antichi, Emeric il mago aveva fiutato un pericolo. Dalla sua piccola capanna ai margini della foresta, dove un tempo Merlino si era preso cura di lui insegnandogli l’arte di guarire ferite e malattie attraverso l’uso delle piante, Emeric aveva visto chiaramente che il bosco era ancora una volta in pericolo…
Emeric è un mago-guaritore, che nella materia di Bretagna è posto a guardia e a custodia nell’antica e incantata foresta di Brocéliande. Il suo compito è soprattutto quello di vegliare sui vecchi alberi che custodiscono i segreti per la guarigione.
Trovo questa dimensione ecologica del racconto piuttosto interessante, perché spesso alberi più volte centenari sono stati abbattuti per far posto a monoculture come quella dell’ulivo che per quanto paesaggisticamente interessante, non garantisce la medesima custodia della biodiversità. Tra gli alberi della foresta spesso si trovano i più antichi abitanti viventi della nostra terra, ma purtroppo è vero che essi non vengono troppo presi in considerazione dalle politiche paesaggistiche dei nostri territori.
La questione non è solo che una monocultura come quella dell’ulivo può aumentare il rischio di erosione del suolo, impoverendone la fertilità, ma anche perché la foresta garantisce un migliore assorbimento del biossido di carbonio e contribuisce alla regolazione del flusso idrico, prevenendo le inondazioni.
Una figura come quella di Emeric, custode della foresta, pare allora cadere a proposito in questo tempo in cui anche in Italia pare farsi largo una minor presa in conto della dimensione incolta del nostro paesaggio. Ai miei occhi di monaco Emeric mi pare la perfetta esplicitazione di quel versetto biblico che recita: “La terra non sarà venduta in perpetuo, perché la terra è mia, voi siete soltanto stranieri e ospiti presso di me” (Lv 25,23). Infatti prendendosi cura degli alberi del bosco, garantisce che il potere curativo delle piante possa conservarsi, rimandando in qualche modo l’uomo alla sua dimensione di custode della terra e alla sua fragilità e transitorietà.