Conegliano: mostra “ANNUNCIO DA NAGASAKI”
Il 9 maggio u.s. l’arcivescovo di Milano Delpini ha tenuto la Prima Sessione pubblica della Fase testimoniale per la causa di beatificazione e di canonizzazione del fondatore di Comunione e liberazione, Don Luigi Giussani. Gli associati alla Fraternità di C.L., compresi quelli presenti nella diocesi di Vittorio Veneto, hanno accolto con grande gioia questa notizia tanto desiderata. Come ha pubblicamente sottolineato il loro presidente nazionale, Davide Prosperi “Si tratta di un passaggio fondamentale del processo di beatificazione del nostro caro don Giussani. Siamo profondamente grati all’Arcivescovo Delpini…e a tutte le persone coinvolte nella causa…E siamo naturalmente molto grati anche a Papa Francesco, per l’attenzione e la stima che ha più volte espresso, anche pubblicamente, per la figura di don Giussani e per il cammino che il movimento sta facendo in questo periodo”.
Un periodo di grazia non solo per il movimento di C.L. ma per la chiesa tutta e per quella diocesana in particolare che con reale spirito sinodale accompagna e rende ancor più significativo il consueto appuntamento con l’anteprima del Meeting di Rimini che si terrà a Conegliano domenica 16 giugno p.v. alle ore 20.30 (relatore Dott. Eugenio Andreatta, Resp. Uff. Stampa del Meeting), nel chiostro dell’ex Convento di San Francesco in occasione della quale è stata altresì allestita nella Sala dei Battuti la mostra “Takashi Paolo Nagai / Annuncio da Nagasaki”, aperta dal 17 al 30 giugno. Gli eventi, patrocinati dal Comune di Conegliano, sono stati realizzati con la collaborazione della Consulta dei Movimenti laicali della Diocesi di Vittorio Veneto, del Centro Culturale Humanitas e della Maratona di Treviso.
Il titolo scelto per la 45a edizione del Meeting riminese dell’amicizia è “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?” (frase tratta dal romanzo “Il passeggero” di Cormac McCarthy) nasce dall’urgenza di scoprire ciò che conta veramente nella vita in un mondo tecnologicamente avanzato e convulso nel quale mille distrazioni pervadono le nostre vite. Allo stesso tempo, le guerre che oggi seminano violenza e morte – evocando persino il rischio nucleare – provocano domande che la cultura contemporanea tende a rimuovere: le domande sul nostro destino e sul senso del dolore. La ricerca di una felicità vera e duratura non può accontentarsi di illusioni o risposte artificiose che non reggono la radicalità di queste domande.
Ed allora, cos’è l’essenziale per essere e rimanere umani, nel senso più profondo del termine, di fronte alla complessità delle sfide che siamo chiamati ad affrontare quotidianamente, sia a livello personale che sociale?
La mostra “Annuncio da Nagasaki” è lo strumento che qui a Conegliano viene proposto alla cittadinanza non solo per approfondire questa domanda ma soprattutto per scoprire la risposta offerta dalla straordinaria testimonianza di Takashi Paolo Nagai (1908-1951), chiamato anche “Il santo di Urakami”, medico radiologo a Nagasaki prima e dopo la tragedia di quella bomba atomica che ha devastato la sua città il 9 agosto 1945.
Nagai nasce nella millenaria tradizione Giapponese Shintoista e Buddista, ma studiando medicina la posizione positivista sembra alla sua ragione l’unica possibile. Fino a quando gli occhi della madre morente gli riaprono la domanda su ciò che di noi non muore. Vero scienziato, decide di verificare quella risposta che vede vivere da quei Cristiani che vanno in quella grande chiesa che lo ha sempre un po’ infastidito. Va ad alloggiare da una di quelle famiglie e così incontra in carne ed ossa la tradizione di quei Cristiani che, evangelizzati nel XVII secolo dai Gesuiti, hanno poi dovuto vivere nascosti e senza sacerdoti per più di 2 secoli o sono morti martiri. Midori, diventa la compagna della sua vita e della sua fede accompagnandolo a diventare un uomo nuovo dopo il battesimo. Le guerre, e persino la tragedia dell’Atomica sono guardate con uno sguardo completamente diverso da chi ora conosce quel Dio che sa trarre il bene anche dal male.
Divenuto famoso già in vita come segno di speranza e di rinascita per tutti i giapponesi, ma ormai gravemente malato e infermo, riceve la visita nella sua umile casa sia di molte persone comuni sia famose (come l’imperatore giapponese).
Da alcuni anni è in corso la causa di beatificazione.
L’apertura ufficiale della mostra si terrà nella Sala Consiliare del Municipio di Conegliano lunedì 17 giugno 2024 alle ore 18.00 con l’intervento della curatrice D.ssa Paola Marenco. Rimarrà aperta dal 17 al 30 giugno, tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00 (il sabato e la domenica anche la mattina, dalle 10.00 alle 12.00, ad esclusione del 22 giugno).