Dalla noia alla speranza
Anni fa, durante le passeggiate con le mie figlie, giocavamo a nominare coppie di opposti. Un giorno, la maggiore esclamò: “Amore e odio!” e le spiegai che l’opposto dell’amore è l’indifferenza, non l’odio. Allo stesso modo, il contrario della noia non è l’eccitazione, ma la calma. La noia è uno stato di inquietudine, spesso legato a desideri repressi, che non consente di sognare o pensare.
La noia, come sottolineato dallo scrittore Édouard Levé, è il sintomo di un vuoto interiore, una difesa contro impulsi che suscitano ansia o colpa. In psicoanalisi, la noia è una risposta a desideri tabù, che vengono repressi per evitare emozioni sgradevoli. Quando non affrontiamo queste emozioni, la noia diventa il segnale di un bisogno insoddisfatto, un desiderio che non sappiamo come esprimere.
La noia può sembrare una sensazione negativa, ma può anche nascondere una speranza. Quando esploriamo ciò che c’è sotto la noia, spesso scopriamo un desiderio più profondo per qualcosa di migliore. La noia ci invita a riflettere su ciò che vogliamo veramente e su ciò che possiamo cambiare nella nostra vita. Senza sogni, è difficile pensare al futuro, ma affrontando la noia possiamo riscoprire ciò che desideriamo.
Allo stesso modo, la noia, se affrontata correttamente, può essere un’opportunità di crescita. Quando comprendiamo la sua origine, possiamo trasformarla in una forza che ci spinge verso un cambiamento positivo, portando alla luce i desideri che ci motivano a migliorare la nostra vita.
Nuar Alsadir è una poeta e psicoanalista statunitense. Questo articolo è uscito sul giornale letterario britannico Granta con il titolo On boredom.