La grande musica e la vita in pienezza del maestro Michele Lot
Concerto, immagini e parole al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto. Evento promosso da amici, allievi ed ex allievi del violista pievigino scomparso a luglio 2024
“Durante i suoi quarant’anni di insegnamento, Michele Lot, figura fondamentale per il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto, ha trasmesso senza compromessi la sua arte diplomando violinisti di più generazioni e fornendo attraverso la sua fervida carriera concertistica un esempio di raffinata ed elegante musicalità. Per molti di noi è stato più di un maestro: ci ha insegnato a credere in noi stessi e ad amare la bellezza della musica, dell’arte e della natura, diventando un punto di riferimento imprescindibile nella nostra carriera concertistica e didattica”. Sono le parole sentite, grate e commosse di amici, allievi ed ex allievi, coordinati dal violinista Gianpiero Zanotto, che hanno accompagnato e motivato il tributo alla memoria del maestro Michele Lot – residente a Pieve di Soligo, prematuramente scomparso per malattia a 61 anni nel luglio 2024 – svoltosi nei giorni scorsi al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto. Alla presenza della consorte Graziarita Dal Cin, del figlio Marcello con Nicole, delle sorelle Daniela e Maria Teresa e di amici arrivati da varie parti per l’occasione, la serata ha confermato i sentimenti di profonda stima, di affetto e di straordinaria riconoscenza per la persona e l’opera del maestro Lot, ricordato nell’evento, presentato da Elena Filini, con musiche, immagini e parole di grande fascino e suggestione.
Uno splendido concerto, innanzitutto, che ha visto eseguite con rare sensibilità, armonia e sinfonia la Simple Symphony, op. 4, di Britten, la Serenata in do maggiore per archi, op.48, di Tchaikovsky, e la Holberg Suite, op.80, di Grieg. Bravissimi i protagonisti che si sono esibiti in questa ensemble d’eccezione: Violini I, Francesca Bonomo, Carlo Lazzari, Marco Sanson, Gilda Urli, Marta Zambon, Gianpiero Zanocco; Violini II, Ernesto Campagnaro, Pietro Donà, Roberto Fantinel, Greta Manzardo, Matilde Pellizzari, Massimiliano Simonetto; Viole, Walter Barbiero, Giancarlo Di Vacri, Luca Perzolla, Alberto Salamon; Violoncelli, Giuseppe Barutti, Anna Campagnaro, Stefano Grazioli; Contrabbassi, Michele Gallo, Chiara Prenestini.
E mentre scorrevano sullo schermo una serie di bellissime foto delle opere e dei giorni felici di Michele Lot, è stato invitato sul palco a commemorare l’amico maestro violinista il coordinatore della rete culturale Vite Illustri Pieve di Soligo (VIP), Marco Zabotti. Egli ha parlato del dovere della memoria come vittoria della vita sul tempo, e citando la frase famosa di Sant’Agostino sulle persone che non sono più fra noi ha evidenziato come Michele Lot viva in effetti nel cuore, nella stima, nell’ammirazione e nella riconoscenza di moltissime persone che lo hanno conosciuto e tanto apprezzato nella sua esistenza e nella sua attività quotidiana, sempre orientata verso la bellezza, la cultura, l’amore alla natura e alle cose belle, di valore. Zabotti ha quindi sottolineato la musica del talento straordinario del maestro violinista Lot, la musica del suo cuore – che come artista e docente era ispirata dai sentimenti più nobili e alti e dallo “spirito di finezza” nel rapporto con gli allievi, i colleghi e le persone – e la musica di tutta la sua vita, che è stata coltivata e donata in pienezza, sino alla fine, quale autentica vita illustre, luminosa, che dà luce e speranza, che lascia una traccia indelebile di umanesimo colto, raffinato, discreto, buono e gentile. Parola scritta finale ai valenti interpreti che hanno promosso il “Concerto in memoria del maestro Michele Lot”: “I nostri archi, stasera, rappresentano la voce di molti altri musicisti che, nella diversità dei loro sentieri sui palcoscenici di tutto il mondo e nell’insegnamento ai loro allievi, porteranno per sempre in fondo all’anima il suono vibrante e ricco di quel violino rosso, il violino di Michele Lot”.