Da San Vendemiano a Pechino sognando la via della Seta
L’idea di andare in Cina in bicicletta vagava nella testa di Nicola Peccolo già dal 2012 come lui stesso ci spiega:
“Nonostante che nel 2016 fossi andato da solo in bicicletta a Capo Nord, da sempre la storica via della Seta mi incuriosiva, lungo quelle strade si potevano incontrare tante culture diverse e si potevano fare incontri davvero inconsueti.
Avevo compreso che per realizzare il mio sogno di andare in Cina, era necessario spezzare il lungo percorso in più tappe, da percorrere in più anni, in modo da conciliare il lavoro e tutti gli altri impegni personali. Ero così convinto di fare questo cicloviaggio che nella mente avevo già ipotizzato le quattro possibili tappe per arrivare fino a Pechino! “
Nicola ne parlò la prima volta nel 2018 con Marco Breda, suo compagno d’allenamento nel “Gruppo Sportivo San Vendemiano”, proponendogli all’inizio la prima tappa di 2300 km da San Vendemiano fino a Istanbul.
Nel 2018 quell’itinerario in sella a una MTB e una Gravel fu caratterizzato da tappe molto lunghe rese impegnative dal gran caldo. In questa prima tappa partecipò al cicloviaggio anche il fratello di Marco, Matteo Breda.
Dopo quella positiva esperienza, i due ciclisti ad aprile del 2019 si ritrovarono e tra momenti goliardici e una birra, Marco lanciò la proposta di ripartire quell’estate per la seconda tappa dalla Turchia all’Iran. La cosa fu subito presa in considerazione, in pochi giorni fu prenotato il volo e definito il programma da Kayseri (nella zona turistica della Turchia centrale, ossia la Cappadocia) fino alla capitale iraniana Teheran.
Di quella tappa Marco ricorda:
“In Iran, paese di cultura Persiana, sempre al centro di notizie negative da parte della stampa internazionale, la popolazione è gentile, ospitale, molto accogliente e, contrariamente a quanto qui si pensa, molto festosa.”
Nicola aggiunge:
“Ogni giorno qualcuno ci avvicinava, probabilmente perché l’Iran è visitato da pochi turisti, ed era davvero strano vedere due ciclisti dalla fisionomia occidentale transitare da quelle parti. Gli abitanti erano interessati a sapere cosa noi occidentali pensiamo di loro, inoltre desideravano sapere com’è la vita in Europa.
Abbiamo dovuto aggirare le restrizioni di internet per connetterci ai social e comunicare a casa con WhatsApp, le carte di credito e tutti i circuiti internazionali in questo stato non funzionano, abbiamo quindi dovuto utilizzare sempre il loro contante”.
Fatta la seconda tappa, più concentrati e determinati che mai, dopo aver atteso mesi e studiato dettagliatamente un tragitto di 2100 km tra i paesi dell’Asia Centrale, nel 2022 la coppia di avventurieri decise di ripartire da Bukhara (UZB) per affrontare il percorso più difficile perché caratterizzato da tante strade sterrate e all’attraversamento in Kirghizistan della catena montuosa che li avrebbe portati a oltre i 3000 metri di altitudine.
Marco evidenzia:
“Su quelle montagne abbiamo dormito nella tenda che ci eravamo portati da casa; quella volta nei borsoni avevamo più di 30 kg in quanto c’erano il sacco a pelo, l’abbigliamento invernale, per la pioggia e quello estivo. Abbiamo sofferto parecchio, passando dai 40 gradi del deserto in Uzbekistan al freddo delle montagne.
Lungo la via della Seta è stato poi emozionante attraversare in bici la bella Samarcanda, città chiave dell’intera via della Seta, con le sue piazze caratterizzate da grandi moschee e meravigliose madrasa colorate”.
Quest’anno la tappa di 1400 km si è svolta interamente in Cina, infatti sono ripartiti il 14 agosto da Xi’An, antica capitale cinese, nonché città finale dell’antica via della Seta, per raggiungere il traguardo di Pechino, il 26 agosto.
Nicola:
“In Cina sono rimasto colpito dal profondo rispetto delle regole e dall’elevato senso di sicurezza che ho percepito. L’aspetto straordinario del viaggio in bicicletta è stata l’opportunità di scoprire luoghi poco conosciuti e incontrare le persone dei paesini sperduti. Più erano sperduti, maggiore era l’accoglienza che ricevevamo; sorprendentemente molti di loro non avevano mai visto un occidentale!”
Marco, riassumendo:
“Siamo andati verso un mondo poco conosciuto che ci ha permesso di scoprire cose bellissime ma soprattutto persone meravigliose.
Durante tutto il nostro viaggio dai Balcani, Turchia, Asia centrale fino alla Cina abbiamo sempre trovato persone disponibili che ci hanno aperto le porte. C’era molta curiosità intorno a noi soprattutto quando dicevamo che stavamo andando in bici a Pechino.
Dal mio viaggio in Cina ho constatato e scoperto che i cinesi in Italia sono molto riservati mentre nel loro paese sono festaioli, cordiali, contenti e veramente sereni.”
Entrambi i ciclisti sono soddisfatti dell’avventura fatta e adesso, ripercorrendo i momenti trascorsi, stanno assaporando ogni istante di questa esperienza unica.