Nanna Ò: vicino a mamme e bambini, da 35 anni
Quelli che prima erano neonati oggi sono genitori. Quelli che prima erano neogenitori ora sono nonni. E il servizio alla famiglia continua.
Non solo commercio di prodotti per l’infanzia ma servizio di accoglienza del bisogno della mamma. Questo è Nanna Ò. Nella sua sede, in viale Venezia a Conegliano (TV), accoglie ogni giorno mamme e bambini, con i quali intesse relazioni di fiducia che durano nel tempo. 35 anni fa ha accolto i primi neonati e adesso accoglie i figli di quei neonati. Ha visto crescere più di una generazione, rafforzandosi come rete di sostegno: più della vendita, da Nanna Ò conta la relazione, che si concretizza nel quotidiano, anche attraverso incontri gratuiti con professionisti del mondo dell’infanzia; in particolare, Quel Posto Che Cerchi C’è Onlus supporta questa realtà con esperti nel campo della psicoterapia e della musicoterapia, ma anche psicologia e pedagogia, per rispondere ad ogni necessità. No stop anche durante il lockdown, con attività online, per non far sentire le famiglie sole mai.
Senza clamore, com’è nel suo stile, questo mese Nanna Ò ha spento 35 candeline circondato dall’affetto dei propri clienti. Sono loro a parlarne, e a parlarne bene. Tanto da aver portato il negozio all’assegnazione del Premio Civilitas e, più di recente, all’ascrizione alla rete nazionale degli Imprenditori della Gentilezza.
E noi, da parte nostra, non potevamo non accendere i riflettori su una così bella realtà. Per il tramite di Donata Dileo, presidente di Quel Posto Che Cerchi C’è, abbiamo raggiunto Lorella Gava, e le abbiamo rivolto alcune domande.
35 anni fa come nasceva Nanna Ò?
Da un incontro tra mamme. Sono andata a bere un caffè a casa di Emanuela, un’amica, che ora è mia socia. Eravamo due giovani mamme, che si scambiavano confidenze. In quell’occasione ci siamo rese conto che nella nostra zona c’era poco per soddisfare le esigenze di un bambino, e ci è venuta un’idea: perché non apriamo noi un negozio insieme? Non ci siamo confrontate neppure con i mariti, abbiamo deciso noi due. E dall’idea siamo passate alla realtà.
Una bella dimostrazione di fiducia, in se stessi e nel mondo. Cosa è cambiato negli anni?
Negli anni, intanto, è migliorato tantissimo il rapporto tra me e Emanuela. Ci siamo incontrate allora e siamo ancora insieme a portare avanti l’attività, caso più unico che raro nel mondo del lavoro, perché tra di noi c’è una comunione d’intenti, non calcolo commerciale. Quanto alla clientela, costatiamo che, a fronte di una diminuzione del numero di nuove vite, è aumentata la consapevolezza intorno alla nascita: c’è più voglia di ricerca, si vanno a esplorare tutte le sfumature legate mondo dell’infanzia, dal concepimento al parto, dal voler bene al prendersi cura, si fa più caso alle piccole cose. Probabilmente è aumentata questa sensibilità perché le mamme sono più mature, più formate, non vivono più solo d’istinto ma vivono di consapevolezza, anche se qualche volta l’istinto servirebbe.
Si capisce che la famiglia vi sta a cuore, e questo vi rende un servizio prezioso nel territorio. Non solo punto vendita ma anche luogo di incontro. Cos’è prioritario per voi?
La priorità è vivere l’emozione che la mamma ha e che è di fronte a te. Se tu vivi la sua emozione vivi insieme a lei e vivi con empatia il suo momento. Tante volte è anche un momento di sconforto da supportare, però il più delle volte sono momenti di gioia, soprattutto i momenti di gioia del papà che arriva dall’ospedale e vola a due metri da terra.
Una sottolineatura non da poco: voi siete d’aiuto alle mamme, mi par di capire, perché contenete tutti i loro vissuti, compreso abbracciare chi sta intorno a loro.
Sì, direi che questa è la cosa che più ci caratterizza, perché non siamo qui per vendere prodotti ma abbiamo creato un servizio a disposizione delle famiglie. Perché vendere un prodotto può essere immediato, facile ma è asettico, non è quello il nostro scopo. Il nostro scopo è avere dei clienti che si affezionano a noi o avere dei bambini, come in questi giorni, che mi chiedono di fare da madrina.
Stavo per chiederle quale fosse l’aspetto più appassionante del vostro lavoro, ma deduco coincida con lo scopo…
Sicuramente il rapporto umano che nasce con i clienti, è questa la parte appagante che alla sera ti fa dire “che bella giornata”, dimenticando magari la litigata con il fornitore perché non ti ha consegnato la merce: resta la parte emozionale, quella più bella. Lo scopo del nostro lavoro, appunto.
Quale sguardo vi restituisce sulla realtà l’essere ogni giorno a stretto contatto con mamme e bebè?
Parlando di sguardo, a me viene in mente solo lo sguardo dei bambini. Ci troviamo spessissimo di fronte a dei neonati, con quegli occhi spalancati sul mondo, che ci raccontano la loro storia e forse noi dobbiamo imparare da loro.
Il 21 marzo è la Giornata Nazionale della Gentilezza ai Nuovi Nati. So che siete stati chiamati, su segnalazione dei vostri clienti, a far parte della rete nazionale Costruiamo Gentilezza come imprenditori gentili. Come aderite, in questa giornata, all’iniziativa?
Oltre alle promozioni all’interno del negozio, abbiamo creato delle piccole storie e frasi da regalare ad ogni mamma che entra, perché se la porti a casa e magari rifletta un po’.
Una buona pratica, senza dubbio: un gesto concreto che dice attenzione, in perfetto stile Nanna Ò, che da 35 anni cammina a fianco alle famiglie, accompagnandole col cuore.