Libri in Viaggio – Camel Library
Terza tappa: Etiopia
«Amo molto i cammelli. Il motivo principale per cui li adoro più di qualsiasi altro animale è che hanno naturalmente la capacità di resistere alla siccità, ci forniscono latte e li usiamo per trasportare carichi pesanti».
(Mahadiya, 14 anni)
Ora portano anche libri!
Quei libri, che fino a poco tempo fa erano cartacei e soggetti al deterioramento causato soprattutto dalle condizioni climatiche, oggi sono diventati tablet che contengono molti più testi e che possono essere caricati al sole, sfruttando quindi una risorse naturale che in certe aree del pianeta abbonda.
In Etiopia, per esempio. Qui una biblioteca itinerante raggiunge le scuole in 33 villaggi tra i più remoti della Somali. I libri viaggiano sul dorso di 21 cammelli che, affiancati da un carovaniere, affondano gli zoccoli su un terreno arido e assetato, rispondendo a una sete non trascurabile: quella di sapere.
Come sottolinea Alessia Arcolaci nel suo articolo per Vanity Fair, Mahadiya è la voce di tutti i bambini e le bambine assetati di libri, desiderosi di conoscere. Lo slancio è lo stesso a ogni latitudine e longitudine, le opportunità sono diverse.
I cammelli trasportano 200 cassette piene di libri, che in questo modo – molto romantico! – arrivano nelle mani di 22.000 bambini e bambine insieme al materiale didattico; una prova della forza dell’istruzione e della volontà di Save the Children, l’organizzazione che da oltre cento anni lotta per salvare bambine e bambini a rischio e garantire loro un futuro, e che dal 2010 gestisce una biblioteca, prima fissa, oggi mobile.
Hassen, il carovaniere, trascorre tra i quindici e i venticinque giorni portando in giro la biblioteca digitale, fermandosi per due giorni all’interno di ogni comunità. Poi, fa riposare i cammelli per tre giorni e riparte. Quando arriva nei villaggi, un foltissimo gruppo di bambini e bambine di diverse età lo attendono, come si fa con il maestro il primo giorno di scuola, e gli corrono incontro allargando le braccia. Poi con pazienza aspettano che Hassen si sieda e inizi a distribuire i tablet.
Tra le prime c’è sempre Mahadiya, 14 anni, e un sogno custodito nel cuore.
«Durante la pandemia, i cammelli ci hanno permesso di continuare a imparare e studiare. Questo mi ha resa felice. Ho temuto che con le scuole chiuse avrei dimenticato tutto. Ho avuto paura di non superare gli esami di fine anno, di non poter proseguire i miei studi».
«Per me leggere è la chiave della conoscenza e non voglio smettere di farlo. È il mio modo per continuare a sognare e ripetermi: un giorno sarò ingegnere».
Mahadiya aiuta spesso i genitori in negozio, ma c’è una cosa che ama fare più di qualunque altra: prendere i tablet da Hassen, mettersi seduta in cerchio insieme alle sue cinque sorelle minori e il fratello, e leggere per loro.
«Imparo molte cose nuove leggendo i libri di fiabe che porta la biblioteca dei cammelli. Il mio preferito è Egal Shiidaad. Racconta come proteggere i bambini dagli animali selvatici e domestici che possono essere pericolosi. L’altro che adoro è Nadafeda. Mi piace perché mi ha dato tanti consigli per l’igiene personale e dell’ambiente».
Mahadiya è diventata anche la protagonista di una delle favole raccolte nei tablet: Mahadiya e il cammello.
Le favole sono, per Mahadiya e per tanti altri bambini e bambine, compagne di giochi. Li si interroga e li si ascolta, e con loro si sogna e si viaggia in Paesi distanti e sconosciuti, pur restando seduti. E si dimenticano, per alcuni istanti, le difficoltà del presente.
Insieme a Mahadiya anche Nassir, 13 anni, aspetta settimanalmente Hassen e la sua biblioteca mobile.
«Ora che i libri sono digitali non ho più paura che il vento strappi via le pagine o che vengano mangiate dagli animali, come mi è capitato qualche volta».
In Etiopia, a causa della pandemia, 26 milioni di bambini hanno smesso di andare a scuola. Ciò significa maggiore esposizione alla violenza, allo sfruttamento minorile e alla povertà estrema. La Camel Library è una risposta originale ed efficace, che dà ai bambini l’opportunità di continuare a leggere e a imparare. Salvandoli.
Fonte:
– Alessia Arcolaci, “La biblioteca itinerante” Vanity Fair n°21 (maggio 2022)
– Save The Children