Cà Baradei, tra tradizione e innovazione
L’Azienda agricola Ca’ Baradei è situata a Mareno di Piave, venne fondata nel 2021 da Valter Pradelle insieme a sua moglie Ilaria e viene tutt’oggi portata avanti dai figli Vanni, Marco e Nicola.
Per capire al meglio questa realtà abbiamo posto alcune domande…
Ca’ Baradei è sinonimo di tradizione, ma la vostra storia quando è iniziata?
La nostra storia iniziò grazie ai fratelli Pradelle, figli di viticoltori che, dopo più di 20 anni di esperienza nel settore enologico, decisero di creare una produzione propria.
Inizialmente il nostro obiettivo era quello di produrre vini del Piave e della Marca Trevigiana utilizzando vitigni autoctoni del territorio, ma fin da subito capimmo che le esigenze di mercato avevano subito una variazione e quindi iniziammo a produrre vini sfusi.
Dopo varie sperimentazioni siamo riusciti ad arrivare alla produzione di vini in bottiglia fermi, frizzanti e spumanti.
Quali sono le caratteristiche distintive dei vostri vini e perché?
I nostri vini sono genuini a basso contenuto di solfiti (pari al biologico). La bassa soglia di questo conservante è possibile grazie all’intero controllo della filiera, che va dalla coltivazione del grappolo alla bottiglia finita. Tutto questo è possibile in quanto non lavoriamo con la grossa distribuzione, ma vendiamo il vino direttamente ai privati o ad enoteche/vinerie/ristoranti; questo permette ai nostri vini di non sostare lunghi periodi in magazzini alle alte temperature (nocive al vino).
Un’altra caratteristica distintiva dei nostri vini è quella di rispecchiare la tipicità del territorio e la varietà del vitigno. Il Cabernet Franc (varietà internazionale, coltivata in tutto il mondo) ne è l’esempio più eclatante, in quanto i sentori che sprigiona nella marca trevigiana non si verificano in nessun altro contesto vitivinicolo. Generalmente i nostri vini mantengono una bassa gradazione alcolica e una buona acidità che garantisce freschezza aromatica e piacevolezza in bocca (caratteristiche che rispecchiano il nostro territorio che non dà sicuramente vini da 14° alcool).
Offriamo un’ampia gamma di vini ai nostri clienti per ogni occasione: bianchi, rossi, rosati nelle versioni ferma, frizzante, spumante e passita. Perché è possibile coltivare tutte queste varietà? Perché abbiamo i vigneti situati in un territorio molto vasto dove possiamo sfruttare diverse caratteristiche di terreno e clima in funzione della varietà di vite coltivate.
Qual è il vostro vino più rappresentativo o di cui siete più orgogliosi e perché?
I nostri vini di punta sono due, autoctoni del territorio: Raboso Piave e Manzoni Bianco, il primo rappresenta la tradizione e il secondo l’innovazione.
Il Rabosone, Raboso Piave è un vitigno autoctono di antica origine, trae il suo nome dal termine dialettale “Rabioso” usato per definire il carattere forte di quest’uva, nella nostra cantina viene vinificato secondo il metodo tradizionale, ovvero, fermentato nei vinificatori di acciaio e poi affinato in grandi botti di rovere per circa tre anni.
Il secondo è il Manzoni Bianco particolarmente importante per il territorio del Piave, in quanto si tratta di un vitigno frutto di un incrocio artificiale ideato dall’omonimo Luigi Manzoni, che è stato agronomo e professore della scuola enologica di Conegliano. Il Manzoni Bianco, conosciuto anche come Manzoni 6.0.13 è a tutti gli effetti un vitigno autoctono della provincia di Treviso, e nasce dall’incrocio tra Riesling Renano e Pinot Bianco.
Avete adottato tecniche specifiche che sono ecosostenibili o con un impatto limitato per l’ambiente?
La nostra azienda Ca’ Baradei nel corso degli anni si è resa particolarmente sensibile nell’eseguire investimenti mirati a rendere le proprie scelte eticamente ed economicamente sostenibili.
Per eseguire i trattamenti fitosanitari nei propri vigneti dispone di particolari atomizzatori a recupero che permettono l’irrorazione più efficiente sia dal punto di vista ecologico che da quello economico. Questi macchinari si differenziano da quelli tradizionali in quanto recuperano il 95% della miscela erogata evitandone la dispersione nell’aria e riducendo sensibilmente le perdite a terra.
Inoltre anche le emissioni dei gas di scarico del trattore sono ridotte grazie ad una richiesta di potenza inferiore di oltre il 50% rispetto alla maggior parte degli altri atomizzatori convenzionali. L’efficiente sistema di recupero delle miscele irrorate permette un inferiore inquinamento dell’aria che diventa ancor più importante nelle zone sensibili e protette come quelle in prossimità di strade e luoghi abitati.
Anche per la lavorazione del terreno vengono preferite le lavorazioni meccaniche all’utilizzo di prodotti chimici di sintesi usati con la tecnica del diserbo. Per la lavorazione dell’intrafila (porzione di terreno lungo il filare tra una vite e l’altra) lavoriamo in maniera fisica il terreno estirpando le erbe infestanti.
In cantina l’energia elettrica utilizzata per il raffreddamento delle cisterne in acciaio inox è quasi interamente derivante da quella prodotta dai pannelli fotovoltaici che disponiamo sul tetto della cantina; solamente nel mese della vendemmia non riusciamo a coprire il 100% del fabbisogno energetico, sono tuttavia previsti degli investimenti nell’ampliamento di un secondo impianto fotovoltaico di 130KW.
Per ridurre i consumi di energia elettrica notturna derivante dal raffreddamento dei mosti nel periodo di vendemmia abbiamo installato un sistema di raffreddamento delle uve che permette di abbattere in maniera significativa la temperatura dei grappoli che riceviamo durante le calde giornate sfruttando così il più possibile l’energia solare convertita dai pannelli fotovoltaici. Questa soluzione permette di avere il dispendio energetico maggiore durante le ore diurne in cui l’energia elettrica è di tipo sostenibile e mantenere la temperatura dei vasi vinari nelle fasce notturne utilizzando quindi quantità inferiori di energia elettrica.
Cosa rende unica la vostra azienda dal punto di vista enoturistico e quali esperienze offrite ai vostri visitatori?
Nel periodo di fine primavera e inizio estate diamo la possibilità ai propri clienti di effettuare una breve visita della cantina e di assaggiare i nostri vini accompagnati da dei taglieri locali presso la nostra saletta da degustazione. È comunque sempre possibile recarsi in cantina per assaggiare i prodotti dell’azienda.
Quali sono i vostri obiettivi per il futuro della cantina e dei vostri vini?
L’azienda nasce per la produzione di vini sfusi, nel corso degli anni ha ben consolidato questo tipo di mercato apportando continue migliorie sia nell’ambito qualitativo che logistico-commerciale. Da qui nasce la possibilità di effettuare nuovi progressi in ambito tecnologico mediante numerosi investimenti.
Da 5 anni l’azienda dispone di autoclavi per la spumantizzazione e linea di imbottigliamento. Questo fa sì che ci sia la possibilità di incrementare il mercato della bottiglia e migliorarne la qualità.
Tra gli obiettivi forti c’è sicuramente quello di migliorare il posizionamento del mercato della bottiglia e ampliare il mercato estero. Un altro obiettivo, conseguente al primo, sarà quello di migliorare l’esperienza enoturistica che offre la nostra azienda ai propri clienti.
Ca’ Bardei porta avanti una storia familiare caratterizzata da passione e dedizione con lo scopo non solo di valorizzare i vini del Piave e del proprio territorio ma anche di investire costantemente in nuovi progetti che permettano di rimanere in linea con le innovazioni del settore vitivinicolo.