L’umiltà della guarigione
Una volta che il santo vescovo stava entrando in un villaggio venne da lui un uomo malato, che si gettò’ ai suoi piedi dicendo “Se vuoi, puoi purificarmi!”. Allora Ludgero alzò la mano come per schernirsi, ma nel momento in cui stava per esclamare “Non sono degno”, quell’uomo fu guarito. (Ludgero di Münster, monaco benedettino del IX secolo).
Ludgero (Germania, 742-809), discepolo di Alcuino, era vescovo della città di Münster, non lontano da Colonia. E in questa breve storia ci viene presentato un tratto della sua personalità che trovò particolarmente bello, quello dell’umiltà.
Stando al racconto credo il vescovo fosse in processione, quindi lo immagino mentre avanza con tutte le insegne episcopali, preceduto dalla croce e dall’evangeliario, quando ecco che si vede “aggredito” da un uomo…! La situazione deve essere stata alquanto disagevole e imbarazzante e deve aver creato un certo scompiglio. Immagino la processione che si ferma, la gente che inizia a mormorare…insomma un bel pasticcio.
Quello però che mi colpisce è il riflesso di Ludgero. L’agiografo sembra indugiare davanti a questo gesto di levare le mani, non siamo sicuri che si tratti di un semplice riflesso, del tentativo di proteggersi da questo avventore un po’ molesto oppure di un gesto di benedizione, come vuole la tradizione che chiede al presbitero di imporre le mani sui malati. Allora davanti a questa incertezza vediamo che lo scrittore della storia aggiunge un particolare significativo: attribuisce a Ludgero un pensiero, “Non sono degno!”. Con questa espressione colloca il racconto della vita del santo vescovo, che poi diventerà monaco benedettino nell’abbazia di Montecassino, all’interno di un duplice orizzonte biblico. Da un lato il vescovo utilizza l’espressione dell’ufficiale romano di Matteo 8,8: “Signore, non sono degno che tu entri in casa mia”, e dall’altro colloca il gesto del vescovo nella scia del gesto di Gesù in Marco 1,43-44 che cerca di allontanare da sé l’immagine di guaritore.
A me piace anche pensare che tutto questo sia stato involontario, che il vescovo abbia semplicemente alzato la mano per difendersi, ma che quella forza invisibile che viene dall’umiltà abbia agito attraverso di lui, per confortare quest’uomo. Sarà forse proprio quella forza dell’umiltà che agiva attraverso di lui che avrà condotto poi Ludgero ad indossare l’abito monastico?