Giacomo Turco, un viaggio di due anni in bici
Un viaggio in cui dovrà percorrere 40.000 chilometri in sella alla sua biciletta attraversando la Patagonia e arrivando in all’Alaska.
Giacomo Turco un ragazzo di 27 anni, veronese della Valpolicella è un ingegnere aerospaziale nell’ambito professionale, ma nella sua anima è un esploratore, un ragazzo con lo spirito green che vuole immergersi a pieno in ogni sua avventura che lo accompagnerà nella vita.
Il suo viaggio inizia con un biglietto di sola andata per l’Ushuaia la città più a sud del mondo, nella Terra del Fuoco argentina e poi pedalando si ritroverà a Prudhoe Bay, l’estremo nord dell’Alaska che raggiungerà entro la fine di ottobre 2025.
Il suo equipaggio è composto da: bici, tenda, cibo, acqua, un fornelletto multifuel, perché non è detto che il gas lo trovi ovunque, il gps, una Moleskine (agenda) dove annotarsi tutto e redigere un diario, due macchine fotografiche, una GoPro e una Yashica T4 analogica.
La motivazione che spinge Giacomo al compimento di un’impresa così grande è la passione per l’esplorazione, la sintonia che si crea tra la persona, la bici e tutto ciò che lo circonda.
Ma questa non è la sua prima missione, l’estate scorsa ha percorso per oltre venti giorni la Mongolia nella quale ha trovato un’ospitalità incredibile ed è arrivato quasi al confine con la Russia.
Per sostenere questo lungo viaggio di due anni Jack cavallo Pazzo come viene sopranominato ha deciso di licenziarsi, accumulare tutti i suoi risparmi per autofinanziarsi e se non dovesse bastare lavorerà nei luoghi in cui si troverà durante l’intinerario.
La sua avventura consiste nell’allontanarsi dalle grandi città e scoprire la natura che lo circonderà in questi giorni.
E’ possibile rimanere aggiornati grazie alla sua pagina Instagram “Cycling.beyond”.