Da Colle Umberto al mito: Bottecchia e il bis al Tour, cent’anni fa
Mentre a luglio si corre la 112ª edizione del Tour de France, il pensiero torna a un’impresa leggendaria compiuta esattamente un secolo fa. Nel 1925, Ottavio Bottecchia, nato a San Martino di Colle Umberto nel 1894 e passato dall’umile mestiere di muratore alla gloria sportiva, conquistava per la seconda volta consecutiva la Grande Boucle, entrando nella storia come primo italiano a vincere il Tour de France e l’unico, ancora oggi, ad averlo fatto per due anni di fila.
Bottecchia aveva già fatto sognare l’Italia nel 1923 con un sorprendente secondo posto da esordiente e, nel 1924, aveva dominato la corsa indossando la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa. Ma fu il Tour del 1925 a consacrarlo definitivamente: il “muratore volante” si presentò al via come leader della squadra Automoto, deciso a difendere il titolo.
Come l’anno precedente, Ottavio impressionò fin dalla prima tappa: staccò gli avversari e conquistò subito la maglia gialla, tra lo stupore degli addetti ai lavori e l’entusiasmo del pubblico francese, che lo adorava. Tuttavia, alla terza tappa perse il primato a causa del tradimento di un compagno di squadra: un colpo duro anche sul piano umano, che lo portò a meditare il ritiro.
A ridargli forza furono il giovane gregario Ernesto Piccin e il giornalista Paolo Orlandini, che lo incoraggiarono a non mollare. Ottavio reagì con la determinazione dei grandi: vinse la sesta e la settima tappa, riconquistando la maglia gialla e la testa della classifica generale.
Ma il Tour era tutt’altro che finito. Durante l’attraversamento del Tourmalet, sotto una tempesta e con temperature gelide, la strada si trasformò in un pantano impraticabile. Bottecchia perse nuovamente la leadership. Intenzionato a reagire subito, nella nona tappa, ancora sotto pioggia e fango, partì all’attacco fin dalle prime pedalate e si riprese il primato con una prova di straordinaria forza e coraggio.
A Parigi, Bottecchia vinse anche l’ultima tappa, concludendo il Tour con un trionfo assoluto: 56 minuti di vantaggio sul secondo classificato. Un distacco eloquente, che racconta la sua netta superiorità.
Nel centenario di quella straordinaria impresa, il Giro d’Italia 2025 nel mese di maggio, ha reso omaggio al campione transitando per Colle Umberto. Ancora oggi, percorrendo le strade di San Martino di Colle Umberto, cartelli, targhe commemorative e il piccolo museo a lui dedicato raccontano con orgoglio la figura di un uomo che seppe trasformare la fatica in leggenda: un campione eroico, umile e tenace, profondamente legato alla sua terra, alla famiglia e alla patria.
Ricordare Ottavio Bottecchia, a cento anni dal suo secondo trionfo al Tour de France, non significa solo celebrare una vittoria sportiva, ma trasmettere alle nuove generazioni l’importanza di inseguire i propri sogni con generosità, tenacia e altruismo, valori eterni, nello sport come nella vita.