L’atleta Arjola Dedaj e la storia dietro le sue maschere iconiche
«Pronta a spiccare il volo», questo è il significato che sta dietro a una delle particolari maschere, simbolo di stile ed eleganza, indossata dall’atleta azzurra.
PARALIMPIADI PARIGI 2024
Durante le Paralimpiadi di Parigi 2024, Arjola ha regalato una performance straordinaria nel salto in lungo T11. L’atleta italiana ha concluso la gara al quarto posto, a soli 1 cm dal podio, migliorando comunque il proprio primato e ottenendo il nuovo record italiano.
CHI E’ARJOLA DEDAJ
Arjola Dedaj, classe 1982, è un’atleta paralimpica italiana nata in Albania. Dopo la perdita della vista a causa di una retinite pigmentosa, si è avvicinata al mondo dello sport: «Quando ho capito che potevo realmente farlo» dice. Ne ha infatti praticati diversi, dalla danza al baseball fino a specializzarsi nell’atletica leggera. In un’intervista ha raccontato: «Lo sport secondo me è utilissimo a tutte le persone disabili, perché ti permette di essere, di acquisire autonomia, fiducia, autostima e soprattutto di imparare a conoscersi. Avere una grande percezione di sé stessi e dello spazio che ci circonda, quindi ti aiuta molto anche ad essere più disinvolto, più spontaneo e più sciolto». La disabilità non l’ha sconfitta, anzi, l’ha accettata e ha costruito un buon rapporto sia con lei che con sé stessa.
È in questo scenario quindi, che si inserisce la decisione dell’atleta di coprirsi gli occhi con una maschera diversa ad ogni gara rendendola un’occasione per esprimere la propria identità. Ogni maschera, infatti, racconta una storia diversa. La prima ad aver sfoggiato sono stati gli occhi di gatto, poi l’uomo ragno, flash, la bandiera italiana, quella con gli occhi di una bambola e infine per le Paralimpiadi di Parigi 2024, Dedaj ha presentato due opzioni: la prima, svelata in occasione dei 100 metri su pista, è un piumaggio che riporta i colori della bandiera italiana. Per la seconda invece, sfoggiata durante il salto in lungo, l’atleta ha scelto una farfalla azzurra con tre pietre nel mezzo, posizionate in verticale che riportano i colori della bandiera italiana. Questa creazione è stata realizzata con materiali ecosostenibili.
LA BELLEZZA DELLA MASCHERA CON LE ALI
Un accessorio non è solo un vezzo o un di più, può farsi veicolo di un messaggio liberatorio che viaggia più veloce delle parole. Questa maschera infatti, si sposa perfettamente con gli obiettivi e ricorda il tema della libertà, alludendo a un volo che parte dagli occhi e si trasferisce sui piedi. Volare non è per tutti del resto, ma per alcuni sì.
«Le ali di questa farfalla mi hanno dato la possibilità di volare e fare il giro del mondo!», ha scritto la campionessa su Instagram. La farfalla non copre, ma, come nelle più note storie di supereroi, trasforma e diventa simbolo. Soprattutto porta il corpo di Dedaj ad occupare lo spazio raccontando qualcosa di sé, delle sue aspirazioni e della libertà di mostrarsi al mondo alle proprie condizioni. Questa scelta estetica ha esaltato ulteriormente la sua figura e ha rappresentato un elemento distintivo nella competizione.
LA SODDISFAZIONE E LE PROSPETTIVE FUTURE
Dedaj ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, nonostante il mancato podio: «Sono entrata in gara molto serena e migliorare all’ultimo salto mi rende molto orgogliosa. Fermarsi a un centimetro dal podio infastidisce, ma il nuovo record italiano è una grande conquista. Il mio obiettivo è sempre migliorare me stessa e superare i miei limiti».