Ca’ del Poggio: aria di mare tra le colline del Prosecco
Una storia di famiglia, in cui s’incontrano due anime e due generazioni.
Ca’ del Poggio a San Pietro di Feletto (TV) coniuga alla perfezione le due anime della famiglia Stocco. Quella legata al mare, che ha portato Fortunato e la moglie Maria Stella ad affrontare una qualificata esperienza di ristorazione a Bibione prima di trasferirsi a San Pietro di Feletto; e quella legata alle colline, interpretata dai figli Alberto e Marco, che, con l’aiuto dei genitori, hanno fatto propria la tradizione familiare, rivisitandola con un tocco di modernità ed eleganza.
Il ristorante-resort Ca’ del Poggio si trova lungo la Strada del Prosecco Superiore DOCG, in un luogo che, oggi, è patrimonio dell’umanità (Unesco); qui, da quasi trent’anni, incontra e soddisfa i suoi ospiti, deliziandone gli occhi, con splendidi affacci sul paesaggio collinare, e il palato, con una cucina creativa che ha conquistato il favore dei più severi gourmet.
Ci pare di poter ravvisare il segreto del successo di questa realtà nell’armonia: uomo-natura / famiglia-lavoro. Ma per averne conferma, e anche per saperne di più, abbiamo incontrato i fratelli Stocco.
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Come è iniziata la storia della vostra azienda?
La nostra storia parte negli anni ’50 quando il nonno Giovanni con i propri fratelli gestiva la nota pasticceria Catanzaro a Conegliano, di fronte alla stazione dei treni. Negli anni seguenti i tre fratelli si dividono e nostro nonno nel 1958 inizia l’avventura in quel di Bibione, dando vita a ristoranti, pasticcerie, chioschi, bar, portando sviluppo a una città balneare appena nata. L’attività poi è stata proseguita dai nostri genitori, Maria Stella e Fortunato, fino a quando il 18 ottobre 1994 noi figli (Alberto e Marco), con il loro supporto, abbiamo dato inizio all’avventura ristorativa Ca’ del Poggio a San Pietro di Feletto; successivamente, nel 2009, abbiamo creato il Muro di Ca’ del Poggio [che oggi è il simbolo della terra del Prosecco, nonché unica salita certificata dalla Federazione ciclistica italiana, su cui è transitato per ben sei volte il Giro d’Italia, ndr] e più di recente abbiamo implementato la nostra offerta con l’Hotel Villa del Poggio.
Come avete vissuto la crescita del nostro territorio in ambito vinicolo dell’ultimo decennio?
Siamo riusciti a godere di due passaggi che definirei epocali per il nostro territorio. Primo passaggio: da area dedicata quasi totalmente all’industria in senso stretto ad area che include l’industria del vino. Secondo passaggio: da area dell’industria del vino ad area dell’industria del turismo, grazie anche al fatto che il 7 luglio 2019 la nostra terra è diventata patrimonio mondiale dell’umanità (Unesco).
Qual è il trucco per fare impresa in famiglia?
Non ci sono trucchi. Lavorare in squadra, dividersi i compiti, essere professionali, formarsi e specializzarsi continuamente, saper cogliere le occasioni e avere una visione strategica lungimirante e con obiettivi ben delineati e concreti. Ecco, se mai il segreto è armonizzare tutti questi aspetti, senza mai trascurare il contesto in cui siamo inseriti.
Quanto incide, secondo voi, il pensiero positivo in un progetto di successo?
È alla base del nostro piano d’azione: senza un certo spirito di ottimismo non si può affrontare il presente ma neanche andare incontro al futuro, che è tutto da scrivere e da vivere.
La vostra più grande soddisfazione?
Stare e lavorare insieme con le nostre rispettive famiglie e un grande team, fatto di gente motivata che ha apportato negli anni, con un profondo senso di appartenenza e di amore per questo nostro progetto, un enorme valore aggiunto e ci ha fatto raggiungere tutti gli obiettivi finora prefissati.
Quale slogan sentite vostro e volete condividere con i nostri lettori?
Sacrificio non vuol dire solo rinuncia e sofferenza ma il più delle volte successo, soddisfazione e felicità.
- Alberto e Marco Stocco
- Ristorante Ca’ del Poggio
- Hotel Villa Poggio
- Muro di Ca’ del Poggio