Gli Incredibili: una “normale” famiglia di supereroi
UNA LETTURA SPIRITUALE
Non so se le storie dei supereroi possono rientrare nel genere della fiaba né, forse, in quello della fiaba contemporanea o della fiaba popolare, ma un indizio sembra orientarmi in questa direzione. I supereroi sono diventati con il tempo un nuovo personaggio che incentra su di sé il ruolo del protagonista, dell’assistente e dell’oggetto magico, che, stando alle analisi morfologiche imposte al genere, sono almeno tre degli aspetti fondamentali della fiaba. I supereroi, al momento della loro creazione, rappresentavano in tutto l’uomo moderno che aveva, grazie alle sue capacità tecniche, raccolto in lui il potere della creazione e la dimensione relazionale del villaggio tipica del tempo in cui le prime fiabe erano state scritte. Per tutto il Novecento essi hanno popolato la letteratura dei ragazzi diventando la proiezione delle loro grandi aspirazioni, incarnando l’ideale di giustizia e di riscossa di una generazione per rendere viva la speranza che abita l’umanità.
Dagli inizi degli anni 2000, però, i supereroi sembrano non interessare più… Ritornando a quei primi anni del nuovo Millennio, ci rendiamo conto come l’umanità sembrava quasi di leggere le prime pagine del profeta Samuele (1 Sam 3), dove si spiega che “La Parola si era fatta rara in quei tempi… Gli occhi del sacerdote erano deboli, non c’erano visioni e la lampada del Tempio si stava spegnendo…”.
La nostra fiaba sembra partire da questa constatazione, a cosa possono ormai servire i supereroi? Ed ecco che il governo decide di sollevarli dalle loro mansioni e di imporre loro una vita sotto copertura. Intanto Robert ed Helen Parr, gli ex Mister Incredibile ed Elastic Girl, si sposano, hanno tre figli e accettano una vita di anonimato.
Proseguendo nella lettura del libro di Samuele però leggiamo: “Allora il Signore chiamò: «Samuele!» e quegli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!»” (1 Sam 3,4-5). Il vecchio Mister Incredibile, che non riesce ad accettare la nuova situazione frustrante e monotona, riceve improvvisamente una proposta per una missione segreta e, per rivivere quel periodo di gloria, accetta immediatamente, finendo per coinvolgere con la sua scelta l’intera famiglia.
Come il profeta Samuele, che coinvolge nella sua missione l’intera comunità di Israele, fino giungere a nominare Davide come nuovo re, anche la nostra fiaba si incentra soprattutto sul modo in cui la famiglia tesse i suoi legami, evolve e si rafforza appoggiandosi sulle personalità di ciascuno.
Violetta, la figlia di Mister Incredibile e di Elastic Girl, era stata ben felice di reprimere i suoi poteri per diventare “normale”, anche se la sua capacità di rendersi invisibile era perfettamente appropriata alla sua personalità e soprattutto condivisibile da chissà quanti adolescenti che troppo spesso vorrebbero solo scomparire. E su questo sfondo la mamma la incoraggia: “Tu hai più potere di quanto immagini. Non pensare, e non preoccuparti, se verrà il momento saprai cosa fare, c’è l’hai nel sangue”. Così davanti al pericolo in cui sono incappati i suoi cari, Violetta riesce a dimostrare coraggio e prontezza, sicurezza e fiducia in sé stessa. Proprio come Samuele che “cresceva e il Signore era con lui e non lasciò andare a vuoto nessuna delle sue parole” (1 Sam 3,20). È la certezza di avere con sé quella forza sconosciuta che rende Violetta tanto coraggiosa!
Ecco che il nostro difetto, il nostro limite può, se lo vogliamo, diventare, il nostro superpotere; può, sostenuto dalla forza che sempre ci accompagna e che ci è vicina, ridare vigore alla nostra missione, renderci forti, per tornare a sperare. Così, in conclusione del capitolo iniziale della storia di Samuele, leggiamo: “In questo modo il Signore continuò ad apparire a Silo, poiché a Silo il Signore si rivelava a Samuele mediante la sua parola” (1 Sam 3,21). La parola, che si era fatta rara, continua ad essere donata attraverso l’intraprendenza del profeta, la visione non scompare, ma rimane viva in Israele. Grazie al coraggio degli Incredibili, alla speranza che li abita, anche i supereroi ritrovano il loro spazio e il loro posto anche nei sogni e negli ideali della generazione dei millennials. Come con Samuele, ci rendiamo conto che la Speranza era quella forza potente che ci abitava e, come è stata essa a sostenere i grandi supereroi degli anni passati, continuerà a sostenere anche noi, proprio come ha fatto con la famiglia degli Incredibili, con Violetta, con Elastic Girl, con Mister Incredibile… La speranza che viveva nel cuore del piccolo profeta Samuele, che era certo che Dio non poteva abbandonare il suo popolo, può abitare anche una vita grigia e monotona, basta soltanto che qualcuno accetti la missione segreta di annunciarlo. “Il Signore venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!» E Samuele rispose: «Parla, poiché il tuo servo ascolta». Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco, io sto per fare in Israele una cosa tale che chi la udrà ne avrà intronati tutt’e due gli orecchi” (1 Sam 3, 10-11). Gli occhi, allora, diventano come la maschera che indossano i supereroi, perché han visto tutta la luce potente della nostra speranza, perché han visto i loro limiti trasformarsi in vittoria, perché han saputo accettare la sfida di chi ancora crede che siano possibili cose grandi, belle e incredibili!