Un volo d’arcangeli tra i capelli (L’amore vero di Guiron il cortese)
Spesso l’amore inizia propria con un verso, con un poema. La poesia diviene infatti il veicolo attraverso cui la
speranza riposta nell’altro…
Quando guardava i capelli della Signora di Malaonc, il suo cuore si infiammava. Erano rossi come le foglie
d’autunno, come le fiamme del grande camino che arde nel cuore del palazzo di Camelot. Quando il sole
della sera passava tra i suoi capelli erano come cento ali di arcangeli che si posavano sul suo capo. Come
avrebbe mai potuto avvicinarsi a quella donna?
Guiron il cortese è l’emblema del cavaliere che sa conservare l’amicizia. È infatti lui, il fedele compagno di
Danyn il Rosso, consorte della bella Signora di Malaonc. Essa è la dama più bella di Gran Bretagna, dicono i
racconti, e il cuore di Guiron alla vista di questa nobile dama si infiamma di poesia, d’amore. Spesso
l’amore inizia propria con un verso, con un poema. La poesia diviene infatti il veicolo attraverso cui la
speranza riposta nell’altro raggiunge l’amante. L’altro diviene portatore di un bene che ancora non si
possiede, ma a cui tutto l’essere più profondo dell’uomo aspira.
Danyn e sua moglie sono entrambi rossi, e sappiamo quanto nei romanzi bretoni questi fenotipi, non rari in
quelle latitudini, si ammantino spesso di un carattere quasi mistico, qui ad esempio esso rimanda al
paradiso e al volo degli arcangeli. Promessa di paradiso dunque, ma il vero intervento divino non è narrato
in questo breve testo.
Il racconto vuole mostrare come nonostante l’attrazione fortissima che Guiron sente verso la Signora di
Malaonc, il giovane cavaliere riesca a mantenersi fedele ai suoi valori, a non tradire l’amicizia e a
sormontare pur nella lotta le emozioni contrastanti che lo abitano, donando la priorità al legame di fiducia
che aveva saputo costruire con Danyn il Rosso. In alcune versioni della storia il dramma vissuto da Guiron è
accentuato dal fatto che anche la Signora di Malaonc ricambia l’amore di Guiron e il narratore è in questo
modo chiamato a sbizzarrirsi in tutte le varianti che questo quadro affabulatorio propone. Come sempre il
romanzo cortese ci pone davanti il teatro dei sentimenti umani e cerca di orientarlo in una dimensione
cristiana, verso una più grande bontà. Dove sta il bene più grande? Il romanzo non tradisce però la fatica
che quest’orientamento dei sentimenti richiede, ma quando più tardi, sia Guiron che Danyn si
innamoreranno della Dama di Bloye, sarà Guiron il cortese a trionfare. Il suo sforzo è stato premiato, è lui
infatti che ha saputo conservare quella fedeltà e quella castità che sono forse il miglior valore sui cui
costruire un’unione duratura e feconda
Fra Alberto Maria Osenga
Monastero benedettino “SS. Trinità”, Dumenza (VA)