Il salesiano Silvano Gianduzzo e la sua collezione di 45.000 immagini sacre
Chi entra al Don Bosco di Pordenone il quale quest’anno festeggia il centenario (1924-2024), oltrepassata la portineria, si ritrova sotto il porticato dell’ampio cortile, svolta a destra e si può accedere a un corridoio contrassegnato da bacheche espositive di oggetti religiosi e da pannelli ai quali sono, di volta in volta, appese foto, cartoline, santini i più vari per fogge e temi. È il regno di Silvano Gianduzzo, salesiano coadiutore qui presente da giusto cinquant’anni (settembre 1973) e il giorno 19/01/2024 ha compiuto ben 90 anni.
Terminata la seconda guerra mondiale il signor Gianduzzo lascia Summaga di Portogruaro per il Piemonte dove prosegue gli studi nel nuovo Collegio salesiano al Colle Don Bosco.
Affascinato da quel clima spirituale, il 16 agosto 1952 emette la professione religiosa tra i Salesiani nelle mani del neo Rettor Maggiore don Renato Ziggiotti, quinto successore di don Bosco e che era stato nel 1924 il primo direttore del Collegio dei Salesiani di Pordenone.
Gianduzzo ritorna poi nel Veneto, a Venezia Isola di San Giorgio, come insegnante di arte grafica, quindi è a Gorizia.
A Pordenone ci arriva in qualità di segretario scolastico. Contemporaneamente si dedica qui all’attività teatrale, tenendo anche un Corso di Recitazione per gli alunni. Ne educa così migliaia, che si esibiscono con disinvoltura e sicurezza vincendo la timidezza.
Inizia a coltivare anche la grande passione per le immaginette sacre, artistiche e gli oggetti religiosi. Grazie pure a generosi donatori, ha collezionato fin qui oltre 45.000 immagini, tutte catalogate e divise per tema. Ogni giorno il signor Gianduzzo smista e riordina una quantità notevole di “santini” e non solo: papiri, acqueforti, silografie, icone, pizzi, ricami orientali su seta, immagini tridimensionali, dipinti su pelle di mucca e di radica, figure artistiche orientali in steli di riso; è in possesso poi di una collezione di francobolli di tutto rispetto: anch’essi divisi per soggetto rappresentato.
Tornando ai santini, ce ne sono alcuni di fine Ottocento e anche del periodo della Grande Guerra, dunque anch’essi ormai ultracentenari. Molte altre acquisizioni provengono da ricerche nei mercatini dell’antiquariato. Per non parlare delle new entry dovute a scambi con collezionisti sparsi in tutta Italia e oggi anche dal continuo tam tam: c’è infatti chi invia a Silvano vecchie e nuove immaginette.
Con tutto questo materiale, il salesiano pordenonese ha potuto allestire in questi ultimi anni numerose mostre in parrocchie e santuari. La prima è stata quella tenutasi alla “Madonna del Monte” sopra Marsure. Le tematiche di tali rassegne itineranti sono state, fra le altre: la Passione del Signore, il Natale, Maria Santissima, san Giuseppe nel recente anno a lui dedicato dalla Chiesa, santi testimoni della sofferenza e tra gli ammalati (questa mostra è ancora visibile nella cappella dell’Ospedale di Pordenone), san Francesco di Sales patrono dei Salesiani (di cui è ricorso il quarto centenario della morte nel 2022); e santi del nostro territorio come il Beato Marco d’Aviano e il Venerabile Padre Bernardino da Portogruaro; inoltre mostre a carattere missionario e comunque di arte sacra.
In questo anno 2023, seguente alla beatificazione di Giovanni Paolo I, il nostro Gianduzzo ne sta facendo girare una molto apprezzata nel nostro Nord Est natìo del papa per 33 giorni. Oltre venti sono già le tappe di questa rassegna iconografica e devozionale che ha toccato in estate prima Erto, la località colpita con Longarone dal disastro del Vajont di sessant’anni fa (tragedia per la quale mons. Luciani ebbe pure a soffrire e condividere), quindi Canale d’Agordo il 26 agosto, il giorno della memoria celebrata per la prima volta del beato papa bellunese.
L’impegno del salesiano coadiutore Silvano Gianduzzo sta continuando, a 90 anni, nella preparazione in corso del centenario di presenza dei Salesiani a Pordenone.
Questa esposizione ha un valore immenso per Silvano Gianduzzo, grazie a questa sua collezione vuole trasmettere le richezze culturali e dei valori fondamentali ai ragazzi dei nostri giorni, vuole aprire le loro menti verso nuovi orizzonti e stimolare la loro curiosità.