Sa pure ridere di sé
“Stare nella vita con quello che si ha e con quello che si è”…
… è l’unica possibilità di esistere. Ed ogni esistenza ha un senso, anche quella della noiosa zanzara che a sera mi tormenta e non mi fa dormire. Non so quale sia il suo senso di esistere, ma nell’economia della natura, non certo di mercato, un senso ci sarà.
C’è un “bambino”, a cui i genitori hanno permesso di nascere, malgrado suggerimenti contrari, che è diventato protagonista di una scoperta importante nella medicina.
Dare valore, secondo i nostri parametri, solo “a ciò che vediamo o che crediamo di vedere” è non dare credito alla vita che scrive dritto su righe in apparenza storte.
E se fosse il nostro punto di vista, dove ci collochiamo, che ce la fa vedere così?
Secondo Sammy Basso non si tratta di recriminare su “come potrebbe essere se…”, ma di chiederci “che cosa possiamo fare con ciò che siamo…”.
“L’anno che Gesucristo impastò er monno…
pe impastallo già c’era la pasta…”[1]
È nella pasta che siamo che dobbiamo affondare le mani per divenire pane di condivisione, caldo e croccante da offrire alla Vita, perché ci faccia generatori di vita.
Il profeta è allora un uomo, una donna, che si scopre e si accetta così com’è, che si mette in cammino giorno per giorno. Che riparte di continuo da ciò che ha tra le mani.
Per dove?
Non lo sa di preciso, all’inizio, lo scopre andando.
Il profeta non ha alcuna battaglia da combattere, come sottolineava Sammy:
“C’è stata solo una vita
da abbracciare per com’era,
con le sue difficoltà,
ma pur sempre splendida,
pur sempre fantastica,
né premio, né condanna,
semplicemente un dono
che mi è stato dato da Dio”.
“Shanghai” è il nome navajo ricevuto da Sammy nel suo viaggio in America, e dice molto di lui come “persona che vede lontano ed ha molta strada da fare”.
Sa che il mondo è anche nelle sue mani, il profeta, e si mette in gioco con la propria vita, ma non per sé. Non fa progetti, il profeta, ma si lascia sorprendere.
“Pensavo che il mio obiettivo principale
fosse fare una grande scoperta,
che mi ricordasse sui libri di storia,
vista l’idea di diventare ricercatore.
Invece mi sono accorto, negli anni,
che il mio scopo è aiutare gli altri,
magari anche tramite una scoperta.
È nell’ascolto di sé e degli altri
che si compie una scelta d’amore,
in cui “insieme cercare una direzione,
superare i momenti di sfiducia,
rialzarsi quando le cose vanno male”.[2]
Il profeta si mostra nella sua realtà, non si mette maschere perché gli è impossibile.
Per fedeltà a se stesso “non avrebbe senso nascondersi”.
Preferisce lasciarsi interrogare. Si prende con serietà, ma non con seriosità.
È uomo, è donna che viaggia nella vita… e che sa pure ridere di sé.
Siamo grati a Laura e Amerigo Basso, i genitori,
per aver condiviso con noi Sammy[3]
[1] Dalla “Bibbia del Belli”
[2] Da “Sammy Basso al Sermig” – https://www.youtube.com/watch?v=n-2CUAon1dE
[3] https://www.youtube.com/watch?v=dPdoi9iTlvA&t=10s