Oltre il rumore del mondo, una via interiore per riconnettersi a sé stessi, alla rivelazione, alla bellezza dell’essere.
Nel tempo frenetico che abitiamo, saturo di parole e distrazioni, l’ascolto sembra un gesto dimenticato.
Eppure è proprio nel silenzio e nella presenza che può sbocciare una nuova luce.
Questa riflessione ci invita a riscoprire l’ascolto come esperienza spirituale e umana, come via per tornare a sé stessi, agli altri, al mistero. Un gesto semplice e profondo, che genera vita.
L’ascolto autentico mira a cogliere la voce di ogni essere vitale, ma anche quella delle sostanze solo in apparenza inanimate. È l’ascolto di ogni suono e di ogni silenzio, di ogni parola che si estende oltre il suono, penetrandone la pienezza di senso. Va oltre il significato convenzionale: perché il Verbo è senza confini, infinito, e quindi in continuo divenire.
Ma che cos’è davvero ascoltare?
L’ascolto vero non coinvolge soltanto l’orecchio: si ascolta anche con gli occhi, con la mente, con il cuore. È visione generata dal silenzio. E quando questo ascolto si sperimenta e si comprende, allora si lascia spazio alla grazia, e ci si lascia semplicemente condurre oltre lo scontato, oltre l’immediato.
L’ascolto degli iniziati — ed è bene ricordarlo — non è privilegio di pochi, ma dono accessibile a tutti coloro che ne riconoscono il valore.
Non di solo pane vive l’uomo…
L’ascolto del Creatore, di sé stessi, dell’altro, e persino di ciò che sembra muto e inanimato, è simile alla luce che si scompone in mille colori: ogni rifrazione è un aspetto della Verità.
Ma per giungere a questa visione occorre la consapevolezza del valore essenziale dell’ascolto. Esso richiede apertura fiduciosa, affidamento profondo.
È conoscenza che si rivela nell’atto stesso dell’ascoltare; è comprensione che cresce in chi sa mettersi in ascolto con dedizione, con ricerca sincera, con intuizione.
Non si tratta di un’evanescenza mistica, ma del processo concreto della nostra realizzazione.
Altrimenti, tutto si svuota: il senso si perde, la libertà si trasforma in illusione, la vita si inaridisce in consumismo, scontento, ideologie prive di Dio e prive di umanità. Una società che punta solo al proprio tornaconto si spegne da sola: il tornaconto è così misero da umiliare non solo chi lo subisce, ma anche chi lo persegue.
L’ascolto sincero — di Dio, del Creatore, di sé, dell’altro, di ogni forma e sostanza — è risveglio. È primavera che si annuncia nella nostra interiorità e nel corpo vivo della società.
Tornare a pensare con cuore limpido, con spirito obiettivo, è la radice di ogni stagione nuova.
E sì, ci vuole coraggio.
Il resto sta nel lasciarsi condurre dallo Spirito, dalla Sapienza che crea e ricrea ogni cosa: io stesso, a volte, non so spiegarmi come nasca in me un pensiero, una creazione. So soltanto che non nasce da me soltanto, ma da una sinergia misteriosa e luminosa, sovrannaturale.
Guardate i fiori dei campi: nessuno è uguale all’altro… eppure ognuno è perfetto nella sua differenza.
Così ogni bellezza che incontriamo è segno dell’infinita genialità che ci abita.
E tu, che cosa stai ascoltando davvero?
Se non ci apriamo a questo ascolto, a questo filo geniale che ci abita e al contempo precede, ci resta solo il mantra dei notiziari, che raccontano la decadenza di una società che corre verso il nulla.
Ma oltre questo nulla, c’è ancora la possibilità di celebrare la vita, la bellezza, la speranza.
Forse basta fare un passo indietro.
Una ripartenza è possibile, se l’ascolto ne diventa la chiave. Si inizia a piccoli, costanti passi, col crearci uno spazio sacro di silenzio.
E l’atto è già un invisibile germoglio.
Ascoltare, ogni giorno – 5 gesti possibili
- Cinque minuti di ascolto vero
Ogni giorno, resta accanto a qualcuno solo per ascoltare. Senza distrazioni. - Scegli uno spazio senza rumore
Spegni notifiche, radio, TV. Crea una piccola oasi per il silenzio. - Fermati prima di rispondere
Anche solo qualche secondo. Cambia tutto. - Lasciati toccare da una storia
Leggi, ascolta, immedesimati. Ogni vita può insegnare. - Coltiva il silenzio interiore
Tre minuti al giorno per tornare a respirare. In profondità.
Massimo Buset