FRASKY, IL ROBOT VITICOLTORE
Tra i filari dei vigneti italiani si aggira un nuovo e curioso aiutante: Frasky, un robot pensato per lavorare accanto agli agricoltori, con delicatezza e precisione. È stato ideato da un team di ricercatori e ricercatrici dell’unità Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitation dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, per rispondere alle grandi sfide che oggi interessano il mondo agricolo: la sostenibilità ambientale e la crescente carenza di manodopera.
“La robotica e l’intelligenza artificiale – spiega Manuel G. Catalano, ricercatore dell’Istituto Italiano di Tecnologia e coordinatore del laboratorio JOiiNT LAB – permetteranno di sviluppare un’agricoltura di precisione, favorendo un uso più efficiente delle risorse, riducendo l’impatto ambientale e offrendo un supporto concreto ad agricoltori e aziende vitivinicole”.
Frasky è un robot progettato per muoversi autonomamente tra i vigneti. È dotato di un braccio e di una mano robotica in grado di manipolare piante e grappoli con la giusta delicatezza. Una telecamera integrata nel braccio gli consente di mappare l’ambiente circostante, riconoscere ostacoli e identificare con precisione oggetti specifici come i grappoli d’uva. Il tutto è montato su una piattaforma mobile a quattro ruote motrici, capace di affrontare terreni irregolari e di adattarsi alle diverse condizioni esterne.
Il sistema è flessibile e modulare: a bordo possono essere installati diversi strumenti, tra cui un ugello che consente di erogare trattamenti mirati alle piante. Tutto è gestito da un software sviluppato dall’IIT, suddiviso in tre moduli principali. Il primo, dedicato alla navigazione, permette al robot di orientarsi ed evitare gli ostacoli. Il secondo, di percezione, analizza l’ambiente e riconosce i grappoli. Il terzo, di manipolazione, guida i movimenti del braccio robotico durante le diverse operazioni.
Le informazioni raccolte possono essere utilizzate per la mappatura del vigneto oppure per eseguire azioni mirate, come la presa di un grappolo, l’ispezione visiva o l’applicazione di trattamenti selettivi. Attraverso un’interfaccia grafica intuitiva, l’operatore può controllare e monitorare in tempo reale il lavoro del robot.
I vantaggi sono evidenti: un monitoraggio più preciso delle coltivazioni, supporto nelle attività ripetitive, maggiore accuratezza nei trattamenti e una sensibile riduzione della dispersione di sostanze chimiche. Tutto questo si traduce in benefici concreti per l’ambiente e per la salute dei lavoratori, che vengono esposti meno a prodotti potenzialmente pericolosi.
Progettare un robot in grado di operare in un vigneto è però una sfida tecnica importante. Il terreno è irregolare, le condizioni meteo possono cambiare rapidamente e la crescita del fogliame, con il passare delle stagioni, può limitare visibilità e movimenti. Manipolare i grappoli, poi, richiede grande destrezza: si tratta di frutti delicati, facilmente danneggiabili.
Nonostante tutto, Frasky ha già superato con successo i primi test, dimostrando di sapersi muovere tra i filari, mappare l’ambiente e applicare trattamenti in autonomia. Un passo avanti verso un’agricoltura sempre più sostenibile, in cui la tecnologia diventa una preziosa alleata del lavoro umano.
