Parliamo un po’ di Saccon
Vicino al casello autostradale di San Vendemiano (TV) un cartello dà il benvenuto ed inviata a visitare il territorio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio dell’umanità. Cogliamo l’invito e conosciamo subito la frazione di Saccon, a sud del comune di San Vendemiano, lungo l’asse viario Oderzo-Conegliano.
Il toponimo Saccon deriva da “saccus”, che dà il senso di zona chiusa, in quando effettivamente delimitata dal torrente Cervada, che attraversa sia la frazione sia il centro abitato di San Vendemiano, e dal fiume Monticano, nel quale il torrente Cervada qualche chilometro più avanti va a confluire. La zona è prevalentemente agricola, ricca d’acqua, vigneti e qualche cantina.
La prima volta che si parlò di Saccon fu nel 959, in un documento storico nel quale si attestava che il territorio di “San Felice di Saccon” veniva donato a Rombaldo I di Collalto. Attualmente a Saccon in località “San Fris” troviamo la suggestiva via San Felice costeggiata da ruscelli, pioppi e acacie che conduce all’omonimo oratorio. Quest’oratorio fu costruito per volere della popolazione nel 1927 in sostituzione di un vetusto oratorio che si trovava a pochi metri di distanza, vicino alle abitazioni. Dentro è conservato un altare ligneo raffigurante San Felice in abiti pontificali con la tiara in testa e in atteggiamento benedicente. Dalle pareti del vecchio oratorio in rovina furono staccati tre affreschi ora custoditi al Museo Civico del Castello di Conegliano raffiguranti la Madonna con Bambino fra i Santi, un’Ultima cena e San Giorgio e il drago affiancato da una Trinità. All’interno dell’oratorio ancora oggi, nel mese di maggio, alcuni abitanti si ritrovano per la recita del rosario.
La parrocchia, a Saccon, venne creata nel 1952. Successivamente, nel 1961, su progetto dell’architetto vittoriese Giovanni Dal Bò, s’iniziò la costruzione di una nuova chiesa, dedicata ai Santi Felice e Rocco (confessore), per dare alle 127 famiglie in quel momento residenti a Saccon un centro che fosse vitale. E da quel momento, in effetti, la piazza, con la sua chiesa parrocchiale, lo fu. All’interno della chiesa l’altare maggiore è ornato da due statuine di legno, opera di intagliatori altoatesini: a destra San Felice con parametri pontificali e sinistra San Rocco in abiti da pellegrino. La prima cresima a Saccon fu celebrata da monsignor Albino Luciani il 26 gennaio 1964. Sopra l’entrata principale della chiesa venne posta nel 1989 la “Madonna della strada” rivolta verso la strada Cadore-Mare, al fine di assistere gli automobilisti in transito.
Lungo questa strada provinciale, Saccon di San Vendemiano si è sviluppato, ed è qui che negli anni ’80, Alessandro Del Piero, prima nel garage di casa e dopo nel campetto parrocchiale, ha tirato i primi calci al pallone. In questi luoghi Alessandro ha trascorso l’infanzia fino a 13 anni, poi è partito a far goal in giro negli stadi di calcio fino ad arrivare nel 2006 sul tetto del mondo. Con viva gioia dei san vendemianesi, e orgoglio dei sacconiani!
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Abbiamo appreso in questi giorni, che l’edificio, dismesso da anni, nel quale proprio Alessandro del Piero ha frequentato le classi elementari, ritornerà ad essere scuola. Con l’avvio dell’anno scolastico 2023-2024, infatti, il Dante International College sposterà qui la sua sede: un centinaio di liceali scorrazzeranno ogni giorno su questi spazi, conferendo alla frazione di Saccon nuovo slancio e vitalità, come ai vecchi tempi!
Passando per Saccon, poi, non si può poi non notare il tetto ad arco che si trova proprio davanti alla scuola, accanto alla chiesa parrocchiale. È il PalaSaccon: una bella palestra, di recente costruzione, nella quale gioca la prima squadra di casa, RuckerSanve, mandando ripetutamente a canestro la palla a spicchi arancioni; da questa questa, in particolare con la conquista della serie B, tutto il paese ha ricevuto ancora grandi soddisfazione. Forse da qua col pallone spunterà il nome di un altro campione!
Saccon è anche un cognome di origine veneta: potrebbe derivare da un soprannome legato al mestiere di trasportatore o venditore di sacchi, oppure da variazioni del nome Isacco. Interessante sapere che Saccon è il terzo cognome più diffuso a San Vendemiano, tanto che qui vi è la più alta concentrazione d’Italia. In paese, la scuola secondaria di 1° grado è intestata al giovane partigiano Giovanni Saccon, dalla gente commemorato ogni 29 aprile col nome di battaglia “fulmine”. Un altro personaggio di rilievo con lo stesso cognome è stato l’architetto Leopoldo Saccon considerato “il padre” del dossier di candidatura di questo territorio a patrimonio Unesco.
Ebbene, dopo aver conosciuto Saccon nelle sue sfumature e sfaccettature, perché non seguire da qui, lungo il torrente Cervada, l’itinerario n°36 dell’Unesco “Sulla ciclopedonale di San Vendemiano”? Ci porterà, dopo qualche chilometro, fino alle prime colline riconosciute ora patrimonio dell’umanità!
- Strada Cadore-Mare
- Borgo Saccon
- Chiesa parrocchiale Santi Felice e Rocco
- Chiesetta (vecchio oratorio) S. Felice - San Fris
- Pala di S. Felice all'interno della chiesetta (S. Fris)
- sx. ex-scuola elementare / dx. PalaSport
- Ciclopedonale lungo il torrente Cervada