Volere è potere: ma è davvero così?
Mi capita sempre più spesso di sentire questo mantra. Il messaggio arriva da ogni parte: preparatori, pseudo-guru, coach con aspirazioni da neuro scienziati e tutti vogliono convincerti che quando la mente lo vuole, tutto si può fare.
Ovviamente sappiamo che la forza di volontà ha un ruolo fondamentale in ogni processo decisionale e di cambiamento, ma di sicuro non è l’unica risorsa a cui affidarsi.
Ci sono delle abitudini, delle routine, molte volte disfunzionali al risultato che vogliamo raggiungere, che la volontà non riesce a superare.
Ma c’è di peggio. Scommettere tutto su: “se vuoi, puoi” sfocia spesse volte in una totale delusione finale. Infatti, puntare solo su una convinzione di autoefficacia, rischia di creare nelle persone una pericolosa convinzione di onnipotenza che impedisce di riconoscere i propri limiti e produce un senso di fallimento totale quando le aspettative non vengono soddisfatte.
Esistono molte persone che si sentono inadeguate e sono costantemente infelici perché si considerano incapaci.
Dobbiamo invece capire che non possiamo gestire ogni cosa ed avere il totale controllo dell’universo e, alle volte, anche il fato o il caso o la sfortuna, a seconda di come vogliamo definirlo, ci mette lo zampino per complicarci un po’ la vita.
Avete notato come, in questi ultimi due anni, complice anche la pandemia mondiale che ci ha colpiti, siano comparsi dal nulla innumerevoli leader del pensiero positivo ognuno con la sua frase motivazionale: “se vuoi ce la fai”, “devi pensare positivo”, “tutto quello che ti serve ce l’hai già” ed altre chicche simili. Tutto questo, però, ha delle conseguenze molto negative, poiché, quando le aspettative vengono deluse, dobbiamo fare i conti con una grande frustrazione: una bella trappola cognitiva del marketing che mira a venderti l’ultimo infallibile corso per l’autostima o l’imperdibile nuova edizione del libro sulla motivazione.
In tutta sincerità ritengo che arrivare a credere che con la corretta forma mentis si possa superare ogni barriera, sia incredibilmente patetico e mendace.
In tal senso mi piace citare un mio amico e collega che, a riguardo, spesso mi ricorda che “volere è volere, ma potere è un’altra cosa…”
Ma allora devi abbandonare ogni progetto e rinunciare a quell’esperienza che ti frulla nella testa? Come fare per perseguire quel sogno che da tanto tempo hai nel cassetto?
Ti svelo un segreto: per ottenere dei risultati che ti facciano sentire fiero di te stesso, la prima mossa da fare è accettare che hai dei limiti.
Ricordiamo anche che i limiti hanno molte sfaccettature: possono essere fisici, ma anche meteorologici, genetici, economici, ambientali, finanche mentali; ognuno di noi ha i propri.
Ho moltissimi esempi di persone, spesso atleti di levatura internazionale, che, solo dopo aver elaborato questa consapevolezza, hanno ottenuto i loro migliori risultati.
Io stesso ho migliorato moltissimo le mie prestazioni sportive solo dopo aver capito quali fossero i miei limiti e imparando a conviverci e, a volte, consapevolmente, a sfidarli. Ho imparato che la scelta migliore era quella di concentrarmi su quelle che erano le mie competenze anziché alimentare la frustrazione derivante dall’impossibilità di cancellare i miei limiti.
Parafrasando il caro Albert: “Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido”. Quindi rimboccati le maniche e comincia a lavorare per migliorare le capacità che possiedi, perché il tuo sogno è lì che aspetta di essere realizzato!