Rockin’1000: la super band vista con gli occhi di chi la vive
È difficile dare una definizione univoca di Rockin’1000. Iniziativa, progetto, community… tutte parole esatte e al contempo limitanti per un’esperienza che si presenta con un iconico slogan: The Biggest Rock Band on Earth. Di fatto, si tratta di un supergruppo musicale formatosi nel 2014, inizialmente come tributo ai Foo Fighters, che da sempre raccoglie mille, per l’appunto, musicisti tra volontari, professionisti e non professionisti, da tutto il mondo. Farne parte è un onere e un onore e abbiamo la fortuna di poterne parlare con chi ha partecipato per ben tre volte a un evento Rockin’1000, il polistrumentista Umberto Piubello, professionista della comunicazione nelle ore lavorative, in tutte le altre, da sempre, quasi un tutt’uno con la musica, capillare per lui anche nel sociale e nello sport, altri due contesti di suo rilevante impegno.
Grazie, quindi, per questa disponibilità. Quest’estate hai vissuto l’esperienza Rockin’1000: come definirla?
Anzitutto grazie a voi per questa opportunità e un saluto ai lettori del magazine. Sì, è così: nelle scorse settimane ho preso parte per la terza volta ad un evento organizzato dal team di Rockin’1000. Dopo le esperienze di Cesena nel 2016 e di Firenze nel 2018, sono tornato a Cesena (sempre nello Stadio Manuzzi) per partecipare a questa gigantesca festa di musica, che trasuda passione per quest’arte, in particolare nelle sue forme più rock, un’occasione per vivere alcuni giorni all’interno di una comunità “sonora” trasversale per età, provenienza, capacità tecnica e stile.
A livello artistico, qual è stata la maggior soddisfazione tratta da questa esperienza?
Una delle caratteristiche proprie degli eventi Rockin’1000 è quella di unire musicisti anche molto diversi tra loro, alcuni molto preparati, altri meno pronti dal punto di vista tecnico ma tutti, davvero tutti, animati da una grande passione e voglia di aggiungere il proprio pezzo al puzzle sonoro complessivo. Credo sia questo l’elemento distintivo di Rockin’1000: al netto di alcune piccole imperfezioni, di cui comunque il pubblico chiaramente fatica a rendersi conto, l’impatto sonoro generato da 1000 musicisti che suonano all’unisono è qualcosa di unico, da brividi. L’ho vissuto sempre così io da dentro e questa impressione mi è stata confermata anche da diversi amici che hanno seguito il concerto dagli spalti.
A livello umano cosa ci si porta a casa, dalla prospettiva di chi vive esperienze di livello da anni ormai?
Essendo ormai una sorta di “dinosauro” della musica dal vivo, raramente in questi 20 anni mi è capitato di vivere esperienze umanamente così dense di emozioni, di relazione, di genuino stupore per la capacità della musica di unire tante persone attorno a progetti e ideali forti. Chiamiamola community, chiamiamola più direttamente comunità, Rockin’1000 dà l’opportunità a decine di migliaia di musicisti e appassionati di musica, di ogni parte del mondo, di essere protagonisti o fruitori di eventi unici nel loro genere. Questo credo sia davvero prezioso, per rinnovare il proprio attaccamento a questa nobilissima arte o, per chi è più giovane anagraficamente o musicalmente, per farlo crescere esponenzialmente.
L’edizione 2023 è a favore della Romagna, dopo le alluvioni di maggio: come si concretizza il supporto?
A rendere ancora più speciale quest’ultimo evento, organizzato dal team di Rockin’1000 in pochissime settimane, è stato proprio l’intento benefico. Il progetto è infatti nato proprio a Cesena, una delle province più colpite dalla tremenda alluvione degli scorsi mesi. Oltre ai proventi derivanti dalla vendita dei biglietti (il live ha registrato un sold out, con ben 18.000 spettatori), vi sono state diverse iniziative collaterali grazie all’impegno e alla collaborazione di alcuni brand molto importanti del mondo della musica. Gibson, ad esempio, ha contribuito con la donazione di chitarre e strumentazione musicale per le scuole di musica colpite dall’emergenza in Romagna, così come hanno fatto anche altre aziende sempre legati al music biz come Tama e Tunecore che hanno sostenuto l’evento con donazioni di strumenti e fondi.
In più, una speciale e iconica chitarra Gibson Les Paul è stata consegnata a Fabio Zaffagnini, fondatore di Rockin’1000, che l’ha firmata assieme agli altri ospiti speciali del concerto: questa chitarra viene messa all’asta sul sito di Rockin’1000 per raccogliere ulteriori fondi destinati agli enti incaricati di dare supporto le zone alluvionate. Insomma, in mezzo a tutto questo impegno sono stato ben felice di offrire anche il mio piccolo aiuto suonando, prendendomi parecchio sole durante le molte ore di prove nello stadio ma, soprattutto, divertendomi molto e conoscendo tante belle persone.
Soffermandoci sul tuo percorso personale con la musica, cosa puoi raccontarci?
In questa intervista ho provato a parlarvi di uno degli hobby che più caratterizzano la mia vita di neoquarantenne, appunto la musica. Ho la fortuna di suonare dal vivo ormai da più di 20 anni, in particolare in 2 band che ho fondato, gli Experia (dal 2001 al 2007) e i Kallaste (dal 2009, progetto che è a tutt’oggi attivo). Nei Kallaste ricopro il ruolo di cantante nonché di bassista e tastierista, ma a livello personale mi destreggio anche con la chitarra e, in misura minore, con la batteria.
Con i Kallaste, in questi ultimi anni, ci siamo tolti diverse belle soddisfazioni. Abbiamo partecipato alle finali di alcuni concorsi musicali di valore, abbiamo all’attivo due ep (“Terapia d’Arte”, uscito nel 2018, e “Passi”, pubblicato nel 2022) collaborando con produttori e artisti che apprezziamo molto ma, soprattutto, ci siamo impegnati per portare in giro la nostra musica dal vivo, che è ciò che più ci fa stare bene. Stiamo lavorando ad alcune nuove idee musicali. Nonostante il nostro ultimo ep sia abbastanza recente, sentiamo un forte desiderio di proporre nuovi brani a chi ci segue, consapevoli anche che nello scenario musicale moderno ogni progetto musicale, di qualsiasi dimensione esso sia, si deve alimentare di questi obiettivi costanti per poter crescere. I nostri brani sono disponibili in tutte le principali piattaforme di streaming e siamo inoltre attivi con i nostri account social @kallastemusic, su tutti, Instagram e Facebook. Chi ama il pop-rock cantato in italiano, con un bel po’ di melodia e con testi che cerchiamo siano il meno banali possibile, credo ci potrebbe apprezzare.
In ogni caso, auguro tanta buona musica a tutta la vostra audience!
Grazie Umberto per questa ventata di energia. Non resta che lasciarsi trascinare al ritmo delle iniziative dei Rockin’1000 e, per chi vuole scoprire un pop-rock impegnato, dei Kallaste!