Le note in cammino del coro Tatanzambe
Nel nostro territorio è ancora vivo il ricordo della missionaria suor Maria De Coppi, originaria della diocesi di Vittorio Veneto che con bontà e altruismo ha operato per 58 anni tra le popolazioni del Mozambico.
Tanti sono stati i missionari religiosi e laici partiti verso le più disagiate zone del mondo e anche le persone di cuore andate a fare esperienze di lavoro o a conoscere quelle lontane e sperdute realtà.
Dall’ incontro con i missionari italiani, latinoamericani, africani, ognuno ritornando ha portato con sé qualcosa di inestimabile. Di ritorno dalle loro esperienze nelle missioni della Consolata , alcuni giovani hanno portato chi prima, chi poi, delle musiche sacre sentite, partecipate, danzate laggiù ed alcuni canti che le popolazioni appena conosciute usavano nelle celebrazioni cristiane.
E’ nato così un coro di musica sacra ed etnica, fusione di spiritualità e culture diverse, con lo scopo di far conoscere ciò che i Missionari della Consolata fanno da oltre un secolo in tutto il mondo.
Si sa, da sempre la musica arriva al cuore delle persone; la melodia, il ritmo, i colori, ci portano in un istante in altri mondi: le percussioni ci trasportano nei villaggi dell’Africa, le melodie in minore nelle grandi periferie dell’America Latina, i suoni meditativi all’Asia.
Dalla voglia di trasmettere attraverso il canto unito ai valori cristiani così come vengono vissuti in terra di missione, nel 2006 è nato il coro Tatanzambe con lo scopo principale di animare le liturgie.
Il coro è formato da persone di diverse età e provenienza unite non solo dalla passione per la musica ma anche da valori importanti come amicizia, fede e condivisione.
Lo scopo del coro è trasmettere tutti questi valori grazie alle tante canzoni di diversa provenienza che ha nel proprio repertorio: canzoni europee e latinoamericane, canzoni africane tra cui alcuni brani proprio del Mozambico come “Zikomo (Grazie)” e anche un “Agnello di Dio” in coreano.
Roberta Biz , direttrice da molti anni del coro , ci spiega:
“La nostra idea quindi è stata di portare anche in Italia, nella zona in cui viviamo, la bellezza e la gioia del Vangelo con lo strumento della musica e del canto, usando melodie e testi religiosi provenienti da diverse culture. Abbiamo costituito un coro, al quale però occorreva dare un nome. «Tata Nzambe» vuol dire Dio (Nzambe) Padre (Tata) in lingua lingala. Due parole ricorrenti nel ritornello di una delle prime canzoni che abbiamo imparato.
«Dio ci ha chiamati per andare nel mondo, siamo partiti con un cuore profondo, colmo di amore per la missione, siamo tornati più ricchi con una nuova canzone, e per non rendere vano questo grande tesoro, un gruppo di amici è diventato un coro…». In questa strofa dell’inno del coro TataNzambe si racchiude l’inizio della nostra storia nelle case dei missionari della Consolata”
Marco uno dei coristi, aggiunge:
“ Il nostro moto è il cuore nel mondo e il mondo nel cuore perchè lo scopo è d’ andare verso le persone, “ ad gentes” come ci ha insegnato il fondatore dell’Istituto missioni Consolata il beato Giuseppe Allamano, e ricevere da questo andare verso gli altri un arricchimento da portarci per sempre nel cuore. Proprio durante alcuni dei nostri viaggi è nato “ Note in cammino” il nostro inno che racconta il desiderio d’ incamminarci verso la gente non solo fisicamente ma anche con le nostre note.
La missione non è per forza andare lontano ma è anche e soprattutto nei luoghi dove noi viviamo e questo è un altro dei motivi dell’esistenza del coro Tatanzambe .”
Video canzone scaricabile dal mio drive da questo link
https://drive.google.com/file/d/1eZosYbHquOsg_GPyCb2IlR1K5nquE_6y/view?usp=sharing