51° Stormo: boom di presenze
Qui c’è la storia del volo
Aggirarsi in macchina nei pressi dell’aeroporto militare di Istrana (TV) ieri era impossibile. Traffico in tilt a causa di un’invasione di massa (pacifica) per l’open day del 51° Stormo: 30mila presenze – anche molte scolaresche – per festeggiare i 100 anni di Aeronautica Militare in un luogo caro a molti, dove risuona la storia del volo.
Ad accogliere la folla, il Comandante (Colonnello Pilota) Emanuele Chiadroni insieme alle quasi mille persone che lavorano presso la base militare, fiore all’occhiello del territorio.
«Istrana e il 51° Stormo coesistono con il territorio dalla fine degli anni ’60 – spiega il comandante – e non potevamo non aprire al pubblico, a tutta la Marca trevigiana e a tutti gli appassionati di aeronautica per far capire che facciamo – e precisa – facciamo vedere oggi quelle che sono le nostre capacità: ad Istrana lavorano mille uomini (da fuori questo non si percepisce!): sono tutti quanti addestrati, preparati e svolgono il loro lavoro sostanzialmente per mandare in volo piloti e aeroplani dell’Aeronautica Militare che svolgono un ruolo istituzionale che è quello della difesa aerea nazionale».
Curiosità e affetto verso questa realtà si palesano anche nei momenti di normale attività quotidiana: «tante persone ci vedono, ci fotografano e ci salutano – rende noto Chiadroni – (pertanto) oggi che è il nostro anniversario era giusto aprire alla popolazione, soprattutto ai bambini, trasmettendo tutto il nostro entusiasmo».
E l’entusiasmo si è percepito tutto! Nel nostro territorio c’è un forte attaccamento all’aeronautica, come agli alpini: entrambi dicono valori, radici, appartenenza. In particolare, Istrana è una base militare storica, da cui affiorano ricordi e avventure. Molti piloti e specialisti hanno prestato servizio qui, prima di entrare nel corpo nazionale; il 51° Stormo di Istrana ha visto formarsi Le Tigri Bianche, la prima Pattuglia Acrobatica nata nella provincia di Treviso. Affascinante vedere anche come sono cambiati i velivoli nel corso degli anni: oggi si vola su velivoli di quarta e di quinta generazione – apprendiamo – e il futuro vedrà un impiego crescente di tecnologia che richiederà una formazione sempre maggiore dei piloti.