“i ragazzi del piave”
Se sentite o leggete questa dicitura: “I ragazzi del Piave”, a cosa pensate? Al fiume Piave? Oppure a ragazzi che abitano lungo il Piave? Tempo scaduto!
Se chiudiamo gli occhi possiamo immaginare un fiume carico d’acqua, elemento vitale, essenziale per l’uomo. Ed ogni ragazzo ha questo impeto vitale, ogni ragazzo è parte di questo fiume che segue un percorso, che lo condurrà a sfociare nel mare della vita, nel mondo. “I ragazzi del Piave” è il nome scelto, proprio per il suddetto motivo, dall’omonima associazione sandonatese, creata un anno fa dall’idea del suo presidente Paolo Colosso che ha una consapevolezza: “Nonostante la disabilità, sogniamo di volare liberi come gli altri”. Così spiega perchè e con quali obiettivi è nata l’associazione: “Ho sentito questa esigenza pensando che i ragazzi durante la settimana sono occupati presso i vari centri diurni del sandonatese, luoghi che non smetteremo mai di ringraziare per le opportunità che ci offrono e il lavoro che compiono, ma il problema si presenta sabato e domenica: i ragazzi si trovano a casa; i genitori non hanno più la forza, la vitalità di portarli in giro e quindi desideriamo dare la possibilità a chi è diversamente abile di poter fare alcune attività come i loro coetanei. L’associazione quindi promuove eventi per raccogliere fondi e dar modo a questi ragazzi di fare esperienze di crescita e di comunione, senza nulla togliere alle altre associazioni presenti nel territorio, anzi auspicando una collaborazione con tutti. Siamo un gruppo eterogeno composto da giovani dai 16 ai 40 anni e da paesi diversi”.
Aggiunge il vicepresidente Angelo Colosso:
“Come genitori tendiamo a preservare, tutelare i nostri figli, ma loro desiderano essere come un fiume in piena, arricchiti da esperienze nuove che raccontino che si può andare oltre la disabilità, che ci sono delle cose all’apparenza impossibili: un giro in barca, andare a sciare, rafting, basking che sono state rese possibili!”.
Quattro gli eventi di questo primo anno: la Caorlina, la Festa dell’Inclusione a San Donà di Piave, Cuori di luce e l’ultima fatta il 30 giugno 2024 a Eraclea.
Con la Caorlina a settembre 2023,- racconta Angelo- abbiamo voluto fare provare alle persone normodotate, con una corsa di 10 km, cosa significa stare in carrozzina e più precisamente il problema che si pone con le barriere architettoniche. È stata scelta Caorle perchè gran parte delle strade sono in pavè ciò rende ancor più difficile l’accesso alle carrozzine: le persone normodotate hanno fatto la gara in carrozzina spinti da un’altra persona e scambiandosi poi i ruoli a metà percorso, così da sperimentare le difficoltà che affrontano quotidianamente le persone con disabilità.
A dicembre 2023 con la festa dell’inclusione, in occasione della Giornata dei diritti dei disabili, un momento di socializzazione tra canti e danze dove è stato possibile acquistare prodotti firmati “I ragazzi del Piave”.
Aprile 2024 Cuori di luce: una corsa dove ogni partecipante portava sul petto un cuore luminoso per dire che tutti possono essere piccole luci nei momenti bui e per dire l’amore che ognuno può portare a coloro che ogni giorno affrontano grandi sfide.
Infine Eraclea Mare d’amare. In questa giornata- ci racconta Angelo- abbiamo organizzato il PRIMO BIATHLON della Solidarietà (con partenza e arrivo all’ Ex Fornace). Il programma prevedeva un percorso a piedi nella pineta di Eraclea: qui persone normodotate e diversamente abili con i loro passi o con le ruote delle loro carrozzine hanno inaugurato per la prima volta il percorso naturalistico ECOS finanziato dalla Comunità Europea. Era previsto anche un tragitto in mare sui pedalò ma le condizioni meteo non lo hanno permesso. Non è stato comunque possibile smorzare l’entusiasmo con centocinquanta persone presenti! Ci rendiamo conto però che, per sviluppare al meglio le nostre attività, mancano figure di coetanei, giovani volontari che abbiano il desiderio di fare un po’ di strada con i nostri ragazzi. Tutti i fondi che l’associazione raccoglie li usa proprio per i ragazzi che infatti non pagano, così come i volontari, se ci fossero. Questi incontri sono importanti – continua Angelo- perché i ragazzi affrontando queste giornate, questi eventi si misurano con i loro limiti, maturano nella loro indipendenza e nel loro modo di rapportarsi con il mondo”.
Per chi fosse interessato ad approfondire questa realtà www.iragazzidelpiave.it oppure sui social Facebook, Instagram, Linkedin.
Roberta Coppola