“Chi dice donna dice dono – storie di donne, coraggio e solidarietà”
“Chi dice donna dice dono – storie di donne, coraggio e solidarietà” è il titolo di un incontro in cui verrà data voce ad alcune donne che si spendono per aiutare gli altri, indipendentemente dalla loro origine etnica o estrazione sociale, dedicandovi tutto il proprio tempo e le proprie energie.
L’iniziativa, organizzata dal gruppo “stili di vita” della parrocchia di S. Vendemiano, intende infatti onorare la ricorrenza dell’8 Marzo facendo emergere la straordinarietà della realtà vissuta quotidianamente da professioniste, attiviste e operatrici di realtà sociali ed associative di diverse aree del Veneto.
Tra le relatrici, due rappresentanti del Consultorio familiare dell’AULSS2, la coordinatrice delle ostetriche Valeria Sorrentino e la psicoterapeuta Marzia Bocchese, ci racconteranno dell’incontro con persone, e spesso con altre donne, che hanno affrontato vissuti inimmaginabili dai risvolti esistenziali.
Angie Rocio Diaz Plazas ci spiegherà aspetti particolari della sua esperienza professionale in Italia ed in Colombia, quale antropologa, operatrice di Caritas Vittorio Veneto ed ex delegata dei movimenti NATs a sostegno dei bambini lavoratori e di strada del Sudamerica.
Gulala Salih, attivista e presidente di UDIK – Unione Donne Italiane e Kurde, da anni sospesa tra l’Italia ed il suo Paese d’origine, ci farà invece conoscere vicende vissute in prima persona e dal suo popolo, sottoposto al regime iracheno.
Kadi Nana, Presidente di Associazione Sorelle Burkinabè della provincia di Treviso, ci parlerà delle attività organizzate in Italia per promuovere progetti agroalimentari e di sviluppo che sostengono alcune comunità e donne in Burkina Faso.
Modererà l’evento Andrea Berton, giornalista del Gazzettino e docente.
Le relatrici sono dunque tutte Donne con la D maiuscola, animate da un esistenziale spirito di umanità, solidarietà o dal forte attaccamento alle proprie origini: ciò che le accomuna è la dedizione incondizionata alla cura degli altri, che spesso va ben oltre la loro semplice mansione o ruolo professionale.
Sentire le loro testimonianze significa pertanto allargare i confini del proprio orizzonte e, allo stesso tempo, scoprire che il mondo è presente nelle realtà di tutti i giorni con la sua straordinaria ricchezza.
Cionondimeno capiremo che, talvolta, svolgere il proprio lavoro con trasporto e passione, andando al di là delle mere incombenze burocratiche o dell’orario lavorativo, significa aprire dei varchi nella vita dell’altro o dell’altra, o nella propria interiorità.