Esplorando il Mondo di William Rizzo: L’Arte come Viaggio Intimo
Nell’universo delle arti visive, ogni pennellata racconta una storia. È in questa occasione straordinaria che incontriamo William Rizzo, un artista il cui lavoro non è semplicemente una composizione di colori e forme, ma un’esplorazione profonda della vita stessa.
Com’è iniziata la tua passione nel mondo dell’arte?
La passione per l’arte è sempre esistita, ho iniziato a disegnare da piccolo personaggi dei cartoni animati di Walt Disney e con il tempo ho iniziato a realizzare ritratti con matita e carbonino.
A 20 anni sono arrivato in Italia per un’altra passione relativa al calcio, ma qualche anno dopo ho deciso di fermarmi e di studiare design industriale.
Nel frattempo durante il mio tempo libero, oltre a studiare cercavo di perfezionarmi nelle tecniche del disegno, arrivando a dipingere ad olio, cercando di ritratte la realtà, ma allo stesso tempo di dare un tocco personale.
Il desiderio di conoscere e creare mi accompagna sempre, oltre alla pittura mi sto dedicando all’aerografia.
Che tipo di emozione vorresti trasmettere con i tuoi dipinti?
Sono dell’idea che l’arte debba emozionare sempre, è qualcosa che appena vedi ti lascia il segno. Io cerco di condividere la passione per quello che realizzo valorizzando spesso la natura, il creato che appartiene a tutti noi. La dimensione naturale per me è essenziale.
Le mie origini italobrasiliane permettono di unire il verde della natura, il corpo umano con le sue creazioni, anche negli aspetti più tristi. Per questo motivo attraverso l’arte comunico nell’intento di non dimenticare e di lasciare un messaggio positivo,ovvero, l’amore, che è vita.
Inoltre ci tengo a condividere diverse tipologie di arti che si uniscono al design italiano e mondiale (aerei, velieri, automobili…) che spesso faccio e con orgoglio mi cimento (Es. Amerigo Vespucci).
Quali sono stati i momenti più gratificanti nella tua carriera?
Ho sempre fatto fatica ad esternare al pubblico le mie creazioni, questo perchè dentro di me vivo una forma di gelosia con quello che creo.
Non sempre è facile lasciare quella cosa per cui hai deidicato tanto tempo, attenzione e sacrificio, ma ho riscoperto che condividerlo dà il doppio della soddisfazione e soprattutto mi motiva.
L’inizio è stato quasi due anni fa quando la mia compagna Silvia mi ha spronato a partecipare all’associazione culturale “Artiglio” di Conegliano, occasione in cui per la prima volta sono stato accolto da molti artisti, in particolare dalla presidentessa Valentina Vendrame, che ringrazio e che mi ha incoraggiato a mostrare quello che avevo.
Vedere per la prima volta appese le mie opere è stato gratificante. L’emozione è stata forte, è stato qualcosa di bello che potevo condividere con artisti e appassionati.
Ora sono vicepresidente dell’associazione e per me partecipare alle mostre è occassione di condivisione e di motivazione per quello che faccio, soprattutto quando riesco a trasmettere un’emozione bella a chi mi chiede un quadro.
Qual’è il tuo obiettivo principale come artista in futuro?
Prima di rispondere a questa domanda vorrei fare una premessa. L’arte oggi è poco valorizzata, viviamo dell’arte passata che ha lasciato un grande segno e di cui in Italia godiamo di una fama mondiale senza tempo. Tuttavia se valorizziamo il passato non possiamo dimenticare dell’arte di oggi, del presente, vorrei che l’arte di oggi sia valorizzata e tutelata, soprattutto per chi la ama.
Io amo l’arte e come obiettivo di vita vorrei che questo fosse per me un percorso unico non solo a livello lavorativo, ma anche di realizzazione personale.
Lo stile rinascimentale ed espressionista sono due stili che mi appartengono e che gli artisti dell’epoca mi hanno donato, anzi ci hanno donato.
Desidero poter diventare una testimonianza come loro, per il futuro.
Quale consiglio daresti ai giovani che vogliono intraprendere questa strada?
Sarò sincero questa strada non è facile. Come dicevo prima l’arte è poco valorizzata e questo sprona poche persone a portare avanti i propri obiettivi. Personalmente sono stato molto aiutato da chi mi ama e che mi ha dato il coraggio di fare quello che mi fa stare bene anche quando ho perso la mia mamma.
In quell’occasione ho subito un grande lutto che mi ha distaccato dalla tela per quasi un anno, ma poi chi mi è stato vicino mi ha donato la luce per andare avanti.
Questo è quello che consiglierei: non perdere il coraggio e continuare a fare quello che si ama perchè è ciò che fa stare bene con sè stessi, soprattutto quando puoi donarlo a chi ti è vicino.
Inoltre, un altro consiglio è di partecipare a gruppi/ associazioni con cui puoi condividere e scambiare idee.
L’associazione “Artiglio” mi ha permesso di conoscere delle persone speciali che amano come me l’arte e con cui è bello condividere il proprio tempo.