LA CICALA: SIMBOLO DELL’IMMORTALITA’ E DELLA FRAGILITA’ DELL’ANIMA
Nelle calde giornate d’estate, quando il sole risplende vivace nel cielo, gli uccelli rimangono nei loro nidi avvolti da una fresca ombra, e gli anfibi cercano una pozzanghera d’acqua per un po’ di refrigerio, un solo canto si ode nell’aria: è quello della cicala e segna l’arrivo della calda stagione, della gioia e della vita.
Questa piccola creatura racchiude molti significati e insegnamenti positivi.
Scopriamoli insieme!
Quando il suo insistente batter d’ali che produce un dolce suono, giunge alle nostre orecchie, i nostri sensi si assopiscono e in uno strano stordimento, ci cullano verso un’atmosfera quasi ultraterrena tra realtà e sogno.
Il suo frinire, ininterrotto e regolare la identifica come l’emblema dell’immortalità. Come spiegato da un’antica credenza cinese:
In questo paese in passato, c’era l’usanza di inserire nella bocca dei defunti, una piccola cicala di giada, proprio per rendere l’anima immortale e rinascere ancora.
Anche nella mitologia, la cicala racchiude questa simbologia.
La leggenda narra che la dea dell’aurora, Eos, fosse innamorata del bellissimo Titone, fratello maggiore del re Priamo di Troia. Eos lo rapì chiedendo a Zeus di renderlo immortale. Egli la accontentò ma, non donò a Titone l’eterna giovinezza. Accadde così che mentre Eos rimaneva giovane e bella, Titone invecchiava inesorabilmente; quindi fu posto in un cesto di vimini seppur avesse ancora il desiderio di continuare a vivere e cantare la bellezza della vita.
Fu allora che gli dei, avendone pena, lo trasformarono in cicala, l’eterna amica di poeti e Muse e fonte d’ispirazione, nonché simbolo della bellezza e del canto per gli antichi Greci e animale sacro alla dea Atena e per questo, raffigurata accanto alle sue statue.
Da allora, la cicala simboleggia l’amore eterno, la trasformazione e l’accettazione del ciclo della vita, mentre il suo canto la vita eterna sull’orlo della caduta, proprio per ricordare l’immortalità di Titone ma anche la fragilità dell’anima umana.
Nella cultura orientale invece, questo piccolo insetto è associato alla longevità, alla rinascita (grazie al suo processo di muta) e al buon auspicio. Se entra nelle case, la cicala è valutata positivamente. Tanto che la sua effige viene presentata su diversi medaglioni.
Con il tempo la cicala è diventata anche il simbolo della spensieratezza, della celebrazione della vita e dell’ozio, della negligenza e mancata previdenza, come racconta la favola di Esopo “La cicala e la formica”.
Tuttavia, pur mantenendo la sua leggerezza, è rimasta l’emblema della vita e del richiamo alle responsabilità del futuro, rimanendo così una creatura affascinante e “magica” per l’uomo, tanto da essere rappresentata anche nell’araldica, dove raffigura la nobiltà di stirpe, l’eloquenza e la musica.
Perciò quando ascoltiamo il suo frinire nell’estate assolata, ricordiamoci che la cicala è un simbolo positivo che tende all’immortalità dell’anima, all’amore eterno ma anche all’accettazione del ciclo della vita.